Cronaca

L’intercettazione in cui si dice che Bergoglio conosceva il caso degli abusi gay già dal 2013: l’estratto da “Vizio Capitale” di Pietrobelli

Gay nei seminari e in Vaticano? Comportamenti sessuali non in linea con i dettami della Chiesa in materia di vocazioni sacerdotali? Quella frase – “C’è troppa frociaggine nei seminari” – pronunciata da Papa Francesco durante l’assemblea della Conferenza Episcopale Italiana è il segno di un malessere profondo e di una consapevolezza che non possono stupire, al di là della scelta delle parole, riferite da qualcuno dei presenti e finite sulla stampa. Papa Francesco è infatti a conoscenza da anni di comportamenti omosessuali in Vaticano. Lo ha svelato il libro “Vizio Capitale. Sesso, potere e omertà in Vaticano: la vera storia dei chierichetti del Papa” scritto da Giuseppe Pietrobelli ed edito da Paper First nel 2024. Nel 2013 Bergoglio fu informato di quanto era avvenuto tra le mura del PreseminarioSan Pio X”, che si trovava in palazzo San Carlo, a due passi dalla residenza di Santa Marta. Un adolescente aveva rivelato di aver subito violenza sessuale da parte di un compagno più grande di lui e di aver inutilmente chiesto aiuto al rettore della piccola comunità di ragazzini che si occupavano delle celebrazioni liturgiche nella Basilica di San Pietro. Inizialmente furono scritte lettere anonime, poi le denunce vennero firmate dalla giovane vittima e anche da un altro chierichetto, di origini polacche. Alcune vennero indirizzate direttamente al Papa. A conoscenza di quei fatti erano almeno sette cardinali e tre vescovi, oltre a sacerdoti e padri spirituali. Nel 2021 il Pontefice ha fatto chiudere la struttura interna alla Città del Vaticano.

Si trattò di una misura drastica, decisa prima ancora della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale pontificio che ha processato don Gabriele Martinelli (per violenza carnale e corruzione di minorenne) e il rettore don Enrico Radice per favoreggiamento. In primo grado sono stati entrambi assolti. Per Martinelli la formula è stata di insufficienza di prove per il reato più grave, mentre le altre accuse sono cadute per prescrizione. Assoluzione o prescrizione anche per don Radice. In appello, a gennaio 2024, don Martinelli è stato condannato a due anni e 6 mesi per corruzione di minore (e solo per un periodo di tempo limitato, su un arco di tempo contestato di alcuni anni), una sentenza che però è stata impugnata in Cassazione e per questo è destinata a finire nell’archivio giudiziario del tempo.

Riferimenti diretti alla consapevolezza di Bergoglio sono contenuti – come svela “Vizio capitale” – nella registrazione di alcune conversazioni telefoniche. Nel 2017 lo scandalo venne alla luce dopo un’intervista della trasmissione “Le iene”. A quel punto, dopo anni di insabbiamenti da parte delle gerarchie vaticane, la Segreteria di Stato dispose l’avvio di un’indagine canonica (in precedenza inopinatamente archiviata dal vescovo di Como, monsignor Diego Coletti). Don Martinelli era stato trasferito in una comunità di preti anziani, in una località di montagna. Ed è lì che registrò alcune conversazioni, ritrovate dai carabinieri incaricati della Procura di Roma, che aveva avviato un’indagine preliminare parallella. Venne sequestrata una chiavetta contenente le registrazioni, e conservata da don Martinelli. Contiene il dialogo dell’ex chierichetto del papa con don Angelo Magistrelli, ex superiore dell’Opera don Folci che fa parte della diocesi di Como, nominato rettore del Preseminario al posto di don Radice.

Scrive Pietrobelli in “Vizio Capitale”: “I due tirano in ballo addirittura Bergoglio, sostenendo che sapesse tutto fin dalle prime denunce di L. e K. (i due chierichetti che avevano firmato le lettere, ndr) e abbia accompagnato le decisioni cruciali, mentre il Sostituto della segreteria di Stato, il cardinale Giovanni Angelo Becciu, avrebbe seguito passo passo la situazione, rimasta immersa per quattro anni e mezzo nelle nebbie”. Il cardinale Becciu è l’alto prelato processato e condannato a cinque anni e sei mesi per peculato, in relazione ad affari finanziari e immobiliari a Londra. Ecco cosa si erano detti Magistrelli e Martinelli. Il primo insisteva (inverno 2017) perché il giovane Martinelli dichiarasse pubblicamente la sua estraneità agli abusi sessuali.

MAGISTRELLI: “Allora il Sostituto (il cardinale Giovanni Angelo Becciu, nda) piu volte ha detto: se lui e innocente, perché non denuncia? Il comandante dei gendarmi dice… se lui non denuncia come possiamo pensare che lui sia innocente? Scrivilo: io sono stato oggetto di affermazioni bugiarde su fatti inesistenti, io non ho mai fatto queste cose”.

MARTINELLI: “Eeh eeh lo dico lo dico”.

MAGISTRELLI: “Anche Papa Francesco ha detto che ha parlato con te, ha detto ma cosa aspetti a dire che non sono mai avvenuti questi fatti… perché lui poi dice non mi sono mai accorto di nulla o sono un cretino oppure questo qui me l’ha fatta, hai capito?”

MARTINELLI: “Si, ma…”

MAGISTRELLI: “Così lui pensa per essere Papa Francesco, ma dai questa cosa qui, ma stiamo aspettando tutti! Tutti! Anche il Vaticano, ma tu chi ascolti chi ti vuole male o chi ti vuole bene…”

MARTINELLI: “Ma Becciu sa che non c’entro niente. Il 26 giugno 2013 c’era questa messa di tutto il mondo… ci siamo incontrati e lui sa e Becciu ha seguito passo passo tutto quanto dal 2013 in poi…”

Don Martinelli è convinto che le accuse degli ex chierichetti siano una manovra ordita contro il Vaticano. Il dialogo (presente una terza persona non identificata) si riporta continuamente al Papa.

MAGISTRELLI: “Guarda che Becciu ti vuole bene, ti difende è l’unico che guarda con chiarezza il fatto che si tratta di cattiverie”.

MARTINELLI: “Sì ma anche il Papa sapeva queste cose eh! Non è che le ha sapute a maggio… Le sapeva sin da allora…”

MAGISTRELLI: “Le sapeva dal 2013”.

MARTINELLI: “Lui le ha sempre sapute perché me l’ha detto il cardinal Comastri (Angelo Comastri, Vicario generale per la Città del Vaticano, nda).

MAGISTRELLI: “Quando è arrivata la prima lettera anonima ha chiamato, quell’evento me l’ha confermato il…”

MARTINELLI: “Comastri!”

MAGISTRELLI: “Ma anche il suo… capo dei gendarmi… come si chiama… Giani (Domenico Giani, nda), che il Papa si è messo le mani nei capelli mammamia che cosa sta succedendo e poi il Papa stesso ha suggerito queste cose che abbiamo fatto poi no?”

ALTRO: “Sì, sì”.

MAGISTRELLI: “Cioè il Papa ha suggerito tutto… cioè mandiamolo comunque in Seminario è una calunnia…”

Don Magistrelli insiste con il giovane prete di scrivere al Papa.

MAGISTRELLI: “Mandala anche al Papa, manda uno scritto, Santità sono ingiustamente…”

MARTINELLI: “Ma non gli arriverà mai”.

MAGISTRELLI: “No! Gli arriva te lo dico io, tu scrivigli questo bigliettino… è importante. Non è giusto che gli altri ti abbiano calunniato con questa ferocia disumana no? Disumana perché torniamo, torniamo a dire le cose… quando anche tu avessi fatto qualcosa no? Hai capito? Sono dei fatti tra minori, che non hanno niente, bisogna metterli nell’ambito della…. Circostanziarli no? Comunque disordini… però non sono reati. Ma tu devi dire non ho fatto nulla”.