È un passaggio forzato quello che lo chef Guido Mori fa su Mowmag usando il pretesto dell’AI per parlare di quello che, secondo lui, è il problema che affronta la cucina in questo momento: “Non è più una cosa alimentare, è solo spettacolo e tutto si indirizza in questa direzione“. Cosa intende Mori? “Prima di tutto estraiamo tre cose dal concetto di cibo: perdiamo la convivialità, l’aspetto culturale, perché non ha più senso parlare di storia e di cultura ora come ora, e la parte alimentare, perché non ha più senso parlare di alimentazione se tutto è ridotto all’obiettivo di fare spettacolo. Se paghiamo così tanto una carbonara e solo per questo motivo” (il riferimento non troppo velato e alla carbonara da 28 euro di Max Mariola). Una parte di responsabilità di questo cambiamento in peggio della cucina – secondo lo chef Guido Mori – dipende anche dalle stelle Michelin che, dice, “sono del passato”: “Servono solo per fare una selezione, che non si sa nemmeno da chi venga fatta, in che maniera e con quali criteri, tra una lunga lista di ristoranti che propongono cose diverse. Resta quindi solo una selezione e in aggiunta di un’epoca passata”. Poi spiega: “Non c’è un elenco pubblico dei giornalisti o dei tecnici che vanno a fare determinate valutazioni, tanto quanto non ci sono delle linee guida condivise su cui discutere. È un circoletto privato e non capisco perché gli venga attribuito questo enorme valore, totalmente fuori scala rispetto a quello che è realmente. La guida Michelin ha un valore che determina poi una tipologia di ristorazione ampiamente superata“. Secondo Mori i ristoranti stellari rappresentanto un “cucina finita, che andava di moda anni fa ed è estremamente classista”. Poi la sentenza su Masterchef: “(…) Oramai fanno strafalcioni. Non so quante puntate abbiano fatto ma siamo arrivati alla fine. Sono cose che poi non vengono mai rinnovate nel tempo. Durerà massimo altre due stagioni”.