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Piazza della Loggia, Mattarella: “Gli ideatori della strage rivolevano il fascismo, l’intento era colpire la democrazia” – Video

“La strage di Brescia fece seguito a numerosi gravi episodi in questo territorio nei mesi precedenti: pestaggi, intimidazioni, attentati neofascisti contro sedi di istituzioni, giornali e sindacati”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Brescia in occasione della commemorazione della strage di piazza della Loggia. Il presidente ha ricordato “la risposta della società civile bresciana contro questa serie di inaccettabili minacce e violenze” in piazza il 28 maggio. E ha aggiunto: “Fu, allora, che il terrorismo nero decise di alzare il livello di azione criminale. Con quella bomba ad alto potenziale collocata in un cestino sotto i portici, Brescia fu colpita al cuore. L’intento degli attentatori era chiaro: punire e terrorizzare chi manifestava contro il neofascismo e in favore della democrazia“.

L’obiettivo era “un messaggio e un tentativo di destabilizzazione contro la Repubblica Italiana e le sue istituzioni democratiche. Con quella bomba si volevano fermare le conquiste sociali e politiche”, ha aggiunto il Capo dello Stato sottolineando che “gli ideatori, gli esecutori, i complici di quella strage volevano riportare il tempo indietro: a una stagione oscura, segnata dall’arbitrio della violenza, dalla sopraffazione, sfociata nella guerra”. “In Italia c’era chi tramava e complottava per instaurare un nuovo regime autoritario – ha proseguito – Contro la Repubblica, nata dalla Resistenza, che aveva indicato le sue ragioni fondanti nella democrazia, nella libertà, nel pluralismo, nella solidarietà, principi scolpiti nella Carta Costituzionale”.

L’obiettivo degli attentatori, ha proseguito ancora Mattarella, era “provocare un clima di disordine e di paura, esasperare la popolazione, immettere nella società la sfiducia nella solidità del metodo e delle istituzioni democratiche, inaugurare una nuova stagione di repressione”. Un terrorismo neofascista, ha concluso, “che si nutriva di giovani manovrati, di militanti violenti, di ideologi raffinati e perversi e di una oscura rete di complicità, costituita da silenzi, benevolenze, omissioni, coperture”.