I senatori a vita nominati dal presidente della Repubblica non esisteranno più. Almeno se la riforma costituzionale dovesse superare il vaglio del referendum. Il Senato ha infatti approvato l’articolo 1 del ddl sul premierato elettivo, che abroga il potere del presidente della Repubblica di nominare dei senatori a vita. Quelli nominati fino a ora rimarranno comunque in carica. La norma è stata votata per alzata di mano, quindi non si avevano in un primo momento i numeri dei favorevoli e dei contrari. Poi è stata chiesta la controprova e si è appreso che sono 94 i senatori che hanno votato a favore dell’abolizione. Più tardi è passato anche l’articolo 2, introdotto in Commissione attraverso un emendamento di Iv: stabilisce che il quorum dei due terzi per l’elezione del Presidente della Repubblica scenda alla maggioranza assoluta non più dal quarto scrutinio bensì dal settimo. L’articolo è stato votato per alzata di mano, quindi i numeri non sono stati proclamati.
A un certo punto delle votazioni è scoppiata la bagarre con tanto di seduta sospesa. A scatenare il caos un gestaccio che la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Casellati ha rivolto al capogruppo di Italia viva Enrico Borghi. Il senatore stava criticando la ministra che parlando dell’abrogazione dei senatori a vita aveva usato il termine “eliminare”. Casellati ha fatto il gesto usato per mandare a quel paese, sussurrando una frase. Borghi ha subito alzato il tono della voce: “Dove devo andare? La ministra non può rivolgersi con quelle parole e con quel gesto, si vergogni, non si può permettere”.
Dai banchi della maggioranza si sono levate grida contro il capogruppo di Iv, con inviti a tacere: “Io ho il diritto di parlare e se non vuoi ascoltare esci, qui funziona così”. “Lei deve tutelarmi”, ha quindi detto alla vicepresidente Mariolina Castellone. L’esponente dei 5 stelle ha sottolineato di non aver visto il gesto di Casellati, dato che la ministra le dà le spalle, essendo seduta sui banchi del governo. A difendere Borghi è intervenuto Ivan Scalfarotto, che ha chiesto alla presidenza l’acquisizione dei video per ricostruire l’accaduto. “Qui, in questa aula, il governo è ospite, sta qui perché ha ricevuto la fiducia dal Senato“. A quel punto la ministra Casellati ha chiesto a sua volta di intervenire, intervenendo con tono concitato0: “A differenza del senatore Borghi io ho rispetto delle persone. Borghi fa sempre offese di carattere personale. Vergogna non si dice a un ministro. Io non devo vergognarmi di nulla. Quando ho parlato di eliminazione mi vedeva col mitra? Sta strumentalizzando un verbo. Il mio gesto si riferiva all’eliminazione. Significava eliminare un istituto. Si vergogni lei”.