“Presidente, sono la stronza della Meloni. Come va?”. Appena arriva al nuovo campo sportivo di Caivano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non riesce a indossare il suo abito istituzionale. Saluta così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che l’aveva offesa in quel modo dopo la protesta a Roma sui fondi mancati alla Campania. De Luca è in prima fila e le risponde imbarazzato: “Benvenuta… bene di salute”.
La cerimonia serve a celebrare l’inaugurazione del campo sportivo a 7 mesi dalle promesse del governo e dalla visita della stessa premier. Nel suo discorso davanti alle autorità regionali, al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e a mezzo governo (ci sono i ministri Andrea Abodi, Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano) la premier rivendica i risultati a Caivano: “Lo Stato c’è, abbiamo rispettato le promesse” dice autoelogiandosi.
Ma tutta la cerimonia e il nuovo centro sportivo vengono oscurati dalla polemica tra Meloni e De Luca. Perché sia don Maurizio Patriciello ma anche la premier attaccano duramente il presidente della Campania. Il prete di Caivano dopo aver elogiato Meloni (“Dio la benedica”) dice che non gliene “importa niente” se lo “prenderanno in giro” e attacca i don Abbondio “nella magistratura, nel giornalismo e nella politica”. De Luca nei giorni scorsi lo aveva definito un “Pippo Baudo”. Ma è Meloni che nel suo discorso non riesce a trattenersi aprendo un conflitto istituzionale con il governatore che ieri aveva attaccato “le passeggiate del governo”. La premier replica: “Vorrei dire a De Luca che se le passeggiate portano questi risultati – ha concluso – allora ne faremo ancora tante altre”. Gelo in platea.
Il governatore non parla e se ne va senza salutare e farsi foto con Meloni. Rincorso dai cronisti però De Luca replica che nel suo attacco sulle “passeggiate” del governo non si riferiva alla premier a Caivano ma a quelle della Lega al Molo Beverello a Napoli. “Il governo comunque non ha fatto niente sul lavoro”, è la replica del presidente della Regione. Meloni se ne va, De Luca pure. E Caivano resta lì, oscurata dalle polemiche politiche.