Quando anche il nostro amato Papa Bergoglio inizia a parlare come Vannacci, dobbiamo ribadire che la frociaggine è sacra. La premessa però è che questo Bergoglio a me è molto simpatico, anche in questa sua uscita popolaresca, è un Papa da bar dello sport oltre che da Concilio e questo è molto conciliante! Mi conquistò quando disse che in aereo si faceva la barba, immaginarlo con la Noxzema sul volto o con un rasoio elettrico, beh, mi ha elettrizzato.
In fondo Dio si è incarnato, si è calato così anche nella quotidianità del corpo. Si potrebbe dire: dacci oggi il nostro corpo quotidiano. Per fare chiarezza, essere omosessuale non significa essere un pedofilo, così come essere un eterosessuale non significa essere uno stupratore di dolci fanciulle in fiore. Quindi, perché un uomo con tendenze omosessuali (non atti, ma tendenze, inclinazioni) non dovrebbe essere selezionato per entrare in un seminario e dedicare la propria vita a Dio e alla Chiesa?
Il corpo di Cristo è un corpo umano, si è fatto carne, ferita, gemito, dolore, piacere. Il corpo di Cristo siamo noi, ci appartiene. Non per nulla lo divoriamo e beviamo il suo sangue, in un atto di vampirismo sacrale. Non vorrei quindi che passasse lo stile Vannacci anche tra gli uomini di Chiesa, non vorrei che ci fosse un generale a darci l’ostia o un colonnello a battezzarci. Allo stesso modo non vedrei di buon occhio (anche se sarebbe una scena suggestiva) un cardinale pilotare un cacciabombardiere. Ognuno faccia il proprio mestiere.
La frociaggine è sacra, è semplicemente una modalità espressiva del nostro corpo quotidiano, è una forma di libertà. Tutto è grazia e tutto è contronatura, anche la natura stessa. Woody Allen ci ricorda che anche camminare sulle acque o risorgere non è propriamente naturale, la stessa religione è l’apoteosi di una natura paradossale “per natura”. Siamo creature naturalmente innaturali. Io, per esempio, sono un ateo entusiasta, nel senso che trovo Dio veramente incredibile! E sono anche un omosessuale, ma un omosessuale che va contro la propria natura, infatti non posso fare a meno delle donne e del loro corpo quotidiano. Se ci fossero seminaristi omosessuali, che cosa accadrebbe di così blasfemo o innaturale? Direbbero “dacci oggi il nostro pene quotidiano?” Non credo, andiamo! Siamo seri!
Gli omosessuali non sono solo quelli che amano Mina, che si vestono in modo eccentrico, che adorano i cagnolini e che ancheggiano per le strade con meravigliosa disinvoltura, un omosessuale può essere un uomo innamorato del corpo di Cristo, un corpo mistico. Una suora lesbica può essere una donna innamorata della Madonna, il corpo non viene mai rinnegato ma sublimato da un amore sacro. Non per nulla Santa Teresa aveva delle estasi fenomenali, il suo corpo tremava di piacere infinito e si contorceva in spasmi sacri e deliquescenti. Siamo nati non solo per respirare, ma anche per sospirare. Sospirare è sacro, godere è sacro.
Personalmente sono a favore persino dei transessuali in seminario, non vedo perché escluderli. Fare una transizione, cambiare sesso, è un atto religioso. Una volta approdati sulle sacre sponde del paradiso, anche noi faremo una transizione paolina, passeremo da un corpo peccaminoso a un corpo angelicato. Per quanto mi riguarda ho un debole per tutti i peccati, quindi il corpo angelicato non mi affascina. Preferisco tenermi questo corpo quotidiano, fatto di carne e sogni, di desiderio e dolore. Preferisco restare in trincea e lasciare il paradiso a chi se lo merita. Lunga vita alla frociaggine, alla libertà, alle scelte di vita. Lunga vita alle transizioni di ogni genere. Se Vannacci cambiasse sesso, sarebbe meraviglioso, potrei anche innamorarmi di lui, ho bisogno di una donna forte e imperativa, ma ho già trovato Ethel, la mia compagna, lei mi comanda a bacchetta, sono il suo cagnolino, il suo Fuffy, ed è così dolce il guinzaglio che mi ha messo al collo.
Caro Bergoglio, perdonami, questa volta non sono d’accordo con te, ma pagherei oro per filmarti mentre ti fai la barba e magari canticchi una canzone, potresti cantare Il cielo in una stanza (o in un seminario), potresti cantare Grande, grande, grande (le dimensioni contano), oppure potresti cantare Questione di feeling, è sempre una questione di feeling, rispettiamo i sentimenti di tutti e w Mina!