Contestazione fuori dal Consiglio regionale della Regione Liguria e caos in aula, con la Giunta che impedisce al consigliere Luca Garibaldi di esprimere l’adesione del gruppo dem alla mozione di sfiducia alla Giunta Toti (presentato da tutti i gruppi dell’opposizione) e battibecco tra consiglieri di maggiornza e pubblico. Si distingue tra gli altri l’ex-assessore alla Sanità Sonia Viale (Lega), silurata al secondo mandato, che tuttavia difende a spada tratta la maggioranza battendo sul banco e scandendo il nome “Pittella” (nome dell’ex governatore Pd della Basilicata, che nel luglio del 2018 fu arrestato e si dimise, poi assolto) all’indirizzo di Marco Macrì, rappresentante di familiari di bambini disabili che le risponde rinfacciandole tagli che avrebbe fatto nel suo mandato. Pubblico che viene accompagnato fuori dall’aula dove prosegue il presidio per chiedere le dimissioni del governatore accusato di corruzione, voto di scambio e falso. L’assemblea sta proseguendo alla sola presenza della maggioranza con la discussione degli atti proposti dai presenti. Nella mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in consiglio regionale (Pd, M5s, Lista Sansa e Linea Condivisa), che dovrà essere discussa in aula entro dieci giorni, si chiedono le dimissioni di Toti, lo scioglimento del Consiglio regionale e lo svolgimento di nuove elezioni.


“È l’unica strada possibile per restituire dignità alle istituzioni, per evitare una situazione di stallo della Regione e garantire un governo regionale che operi nella piena legittimazione democratica e politica. Al di là delle valutazioni di carattere giudiziario, dal punto di vista politico-amministrativo quanto è emerso dall’inchiesta è un’immagine degradata dell’utilizzo dell’istituzione pubblica, con lo spostamento delle decisioni strategiche dalle sedi istituzionali e democratiche ad altre improprie, in un quadro in cui le normali condizioni di trasparenza e legalità della pubblica amministrazione appaiono diffusamente piegate a interessi di parte”, si legge nella mozione.


Il fallimento politico della Giunta Toti – proseguono – è ormai evidente e conclamato, a partire dalla gestione sanitaria, in profondo disavanzo, proseguendo per le politiche ambientali, ai trasporti, dalle infrastrutture alla casa, dal sociale alla cultura. A questo fallimento politico si aggiunge il blocco nei fatti dell’attività amministrativa e istituzionale della Regione, minata nelle sue fondamenta dagli ultimi accadimenti. Visto il perdurare di questa condizione di instabilità politica e amministrativa, unitamente a una già complessa situazione economico e sociale, l’avvitamento istituzionale rischia di acutizzarsi ulteriormente con danni importanti e irreparabili all’economia e alla società ligure”.

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