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Scatta l’allarme per l’invasione della “zecca gigante” in Friuli Venezia Giulia: ecco cos’è e perché è così pericolosa

Questo parassita è un efficiente vettore di diverse malattie, tra cui la più preoccupante è la febbre emorragica Crimea-Congo

di F. Q.
Scatta l’allarme per l’invasione della “zecca gigante” in Friuli Venezia Giulia: ecco cos’è e perché è così pericolosa

L’altopiano del Carso, in Friuli-Venezia Giulia, sta facendo i conti con un nuovo e preoccupante inquilino: la zecca marginata (Hyalomma marginatum), un parassita di grandi dimensioni noto anche come “zecca gigante”. La sua presenza, definita “abbastanza cospicua” dai ricercatori del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, rappresenta una minaccia per la salute pubblica e per l’ambiente, non solo per la regione ma per l’intero Paese.

A differenza delle zecche comuni che attendono passivamente la loro preda, la zecca marginata è un cacciatore attivo. Dotata di una vista acuta e di un sofisticato sistema sensoriale, è in grado di percepire la presenza di un potenziale ospite a distanza di metri e di inseguirlo per decine di metri, anche fino a 100 metri, per un tempo massimo di 10 minuti. Questa abilità nella caccia la rende un efficiente vettore di diverse malattie, tra cui la più preoccupante è la febbre emorragica Crimea-Congo (CCHFV), una patologia virale grave che può causare emorragie e, in alcuni casi, la morte. Oltre alla CCHFV, la zecca marginata può trasmettere anche altri virus patogeni per l’uomo e per gli animali, come il virus Dhori, Bahig e Matruh. Anche se non è ancora chiaro se sia in grado di trasmettere all’uomo le malattie associate a questi virus, la sua diffusione rappresenta comunque un fattore di rischio da non sottovalutare.

La proliferazione della zecca marginata sul Carso è strettamente legata al cambiamento climatico. Le sempre più frequenti e miti inverni degli ultimi anni hanno creato un ambiente favorevole all’insediamento di questa specie, che in passato non era in grado di sopravvivere nella regione a causa delle rigide temperature invernali. Ma la zecca marginata non è l’unica specie parassitaria che sta beneficiando del surriscaldamento del nostro pianeta. Zanzare, moscerini e altri insetti vettori di malattie stanno infatti espandendo il loro areale e aumentando la loro popolazione in diverse zone del mondo, con gravi conseguenze per la salute pubblica.

Cosa possiamo fare? Di fronte a questa minaccia, è fondamentale adottare misure di prevenzione per proteggersi dalle zecche e dalle malattie che possono trasmettere.

Consigli per le escursioni:

– Indossare abiti chiari e coprenti, infilare i pantaloni nei calzini e negli stivali.
– Utilizzare repellenti antizecche.
– Controllare attentamente la pelle e i vestiti al rientro da un’escursione.
– In caso di morso di zecca, rimuoverla correttamente con l’aiuto di una pinzetta.
– Consultare un medico se si manifestano sintomi come febbre, mal di testa, dolori muscolari o eruzioni cutanee dopo un morso di zecca.
– Oltre alla prevenzione individuale, è necessario un impegno globale per contrastare il cambiamento climatico. Ridurre le emissioni di gas serra e promuovere lo sviluppo sostenibile sono azioni fondamentali per proteggere la salute dell’uomo e dell’ambiente dalle minacce legate alle zecche e ad altri parassiti.

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