Botta e risposta serrato a Otto e mezzo (La7) tra la conduttrice della trasmissione, Lilli Gruber, e il filosofo Massimo Cacciari sul futuro dell’Unione Europea e sulla figura di Emmanuel Macron.
Le prime scintille si registrano quando la giornalista paventa l’avanzata del sovranismo in Europa ma il filosofo dissente: “Ma no, sono diventati tutti europeisti, non c’è più nessun sovranista perché tutti capiscono che c’è da mungere in Europa e tutti sono a caccia di finanziamenti europei”.

Gruber controbatte citando Macron e il suo allarme pronunciato al festival europeo della gioventù di Dresda sul “momento illiberale” e sul “fascino dei regimi autoritari” in Europa (“L’estrema destra, questo vento maligno che soffia in Europa, è realtà. E allora, svegliamoci!”).
Ma ancora una volta Cacciari non è d’accordo: “È in campagna elettorale, c’è la Le Pen che è in grande vantaggio nei sondaggi. Cosa vuole che sbandieri se non il “pericolo autoritario”? Discutiamo invece di altri problemi che ci sono in Europa. Dobbiamo discutere di un’Europa che è in evidentissima decadenza di influenza politica e strategica – spiega – un’Europa incapace di politica estera, di difesa comune, di politiche di convergenza al proprio interno. Quindi, occorre un grande contraccolpo, un grande rilancio di cosa si intende davvero per Europa“.

E aggiunge: “E questa è una sfida che riguarda tutte le forze politiche. Che siano di destra, di sinistra, di centro, di sopra o di sotto, tutte le forze politiche devono porsi il problema su quale idea hanno di questa Europa. Nessuno dice quale idea ha dell’Europa“.
“Su questo non sono d’accordo – replica Gruber – per esempio il presidente francese Macron ha un’idea precisa di Europa“.
“Ma quale? – ribatte Cacciari – Quella di mandare soldati in Ucraina?“.

Minuti più tardi il vis-à-vis si ripete quando il filosofo evidenzia alcuni dei problemi nodali dell’Europa e dell’Occidente: “Stiamo sbaraccando anche quei pochi organismi sovra-nazionali di cui disponevamo, sono 70 anni che le risoluzioni dell’Onu sono carta straccia, la Corte Internazionale di giustizia dell’Aia è ritenuta minus quam merdam, stiamo distruggendo quel poco che avevamo creato di livelli di autoritò sovra-nazionale. Ma dove volete che stiamo andando? Stiamo andando direttamente verso la catastrofe. Lì stiamo andando, se non ci svegliamo, sonnambuli che siamo”.
“Vede che quindi ha ragione Macron, bisogna che ci svegliamo”, replica Lilli Gruber.
“No, Macron ha torto marcio”, commenta il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio“.
“Si può essere d’accordo o meno con Macron – rilancia la conduttrice – però di sicuro è un europeista“.

E Cacciari insorge: “E che vuol dire? Ma sono tutti europeisti nella Ue. Sono tutti diventati democratici europeisti, non vuol dire niente. Sono nomi, sono “ismi” che non significano nulla. Bisogna declinarli, sono termini che non significano niente“.
Gruber ribatte: “Ma non è vero, Cacciari. La democrazia in Ungheria è diversa da quella in tanti altri paesi. C’è chi dice “meno Europa” e chi dice “più Europa””.
“Ma non ha senso – ribadisce Cacciari – perché prima devi dire qual è l’idea di Europa che hai e poi potrai dire se ne vuoi di più o di meno. Anche io potrei dire che ne voglio di meno di Europa, per come è adesso“.

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