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Travaglio a La7: “Macron è l’incarnazione della malattia della Ue, è completamente a rimorchio della Nato con cui ha un rapporto di sudditanza”

“Io credo che Macron sia proprio l’incarnazione del problema e della malattia dell’Europa, quindi non può essere la terapia uno che vuole mandare le truppe Nato in Ucraina. Non si pone nemmeno il problema di cosa debba essere una Ue autonoma, è completamente a rimorchio della Nato con la quale ha un rapporto di sudditanza”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, risponde a una domanda della conduttrice Lilli Gruber che, in un botta e risposta col filosofo Massimo Cacciari, critico con tutte le forze politiche per la loro mancanza di un’idea di Europa, cita il presidente francese Emmanuel Macron, il cui partito Renaissance si presenterà alle elezioni europee all’interno della lista Besoin d’Europe.

Travaglio aggiunge: “Qui in Italia assisto a questi fumetti per cui ci sono i sovranisti, gli anti-sovranisti, i riformisti. In realtà, tutti sono sovranisti a casa loro, anzi Macron è il più grande sovranista che c’è in Europa ed è uno dei più grandi ostacoli all’integrazione europea. Adesso – continua – vuole rifilarci il suo ombrello atomico in vista di una guerra mondiale, non riescono nemmeno a uscire da questo loop in cui sono entrati soltanto perché devono salvare la faccia, visto che abbiamo anche perso la guerra in Ucraina senza contare assolutamente niente”.

Poi si sofferma sui partiti italiani: “La Meloni e la Schlein, che qui in Italia vengono dipinte come il diavolo e l’acqua santa, sulle due questioni cruciali del futuro dell’Europa, ovvero l’austerità e la guerra, la pensano esattamente allo stesso modo. Hanno votato nella stessa maniera sul Patto di Stabilità e sulle politiche di riarmo, addirittura sull’uso dei fondi del Pnrr per comprare più armi, in un’Europa che si impoverisce e che va a destra proprio perché si impoverisce”.

Il direttore del Fatto conclude: “In questo momento in Europa non c’è nessuno che riesca a uscire da questa gabbia mentale nella quale siamo entrati per cui la Ue ha un futuro soltanto come 51ma stella degli Usa, che ormai stanno morendo. E quindi noi stiamo morendo con loro – chiosa – perché non riusciamo a uscire dal servaggio in cui siamo stati quando erano l’impero dominante nel mondo. Adesso non lo sono più, quindi noi europei dovremmo cominciare a immaginare a come fare per diventare uno dei poli del nuovo mondo, anziché l’ultimo dei rimorchi”.