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Travaglio al festival èStoria sulle proteste pro-Gaza: “Gli studenti si indignano per Israele perché è democrazia alleata con i loro governi”

Una lunga coda di spettatori in attesa di entrare, 670 posti a sedere occupati al teatro Verdi di Gorizia e 200 persone rimaste fuori. Sono i numeri di uno degli incontri più attesi del Festival èStoria con Benny Morris, Marco Travaglio e Federico Rampini, riuniti per parlare del 7 ottobre 2023.

Benny Morris ha sottolineato più volte come i media stiano facendo circolare un numero di morti civili tra i palestinesi più alto di quanto non sia in realtà e che “queste sono inevitabili vittime civili di un bombardamento aereo che mira a precisi obiettivi terroristici nascosti nei sotterranei di scuole e ospedali”.

Marco Travaglio, in risposta a Federico Rampini – secondo il quale la “Generazione Gaza” delle università americane avrebbe “fondamenti etici contraddittori” e un “istinto suicida tipico della classe bianca ricca statunitense”, ha sottolineato come i giovani di tutto il mondo protestino in realtà per il comportamento del mondo occidentale. “Da Putin e Hamas, che siamo abituati a considerare i cattivi noi certe cose ce le aspettiamo, è dai nostri governanti che non le vogliamo – ha detto il direttore del Fatto Quotidiano – Io vivo qua e non voglio che il mio governo dia le armi a Israele per fare quello che sta facendo. È per questo che protestano“. La rivolta dell’opinione pubblica, secondo Travaglio, c’è perché “non solo il nostro alleato fa peggio di Putin” ma oltretutto “noi non gli abbiamo torto un capello, non gli abbiamo levato neanche un fucile, né interrotto la fornitura di armi”. “Il governo mentendo ha detto di aver interrotto le forniture a Israele e non è vero, è stato già sbugiardato – ha proseguito – questa è la ragione delle proteste. Non si può mettere sullo stesso piano quello che fa Hamas e quello che fa Israele, perché Israele è una democrazia ed è alleata nostra, mentre Hamas è un’organizzazione terroristica. Permetterete che uno studente si indigni di più per quello che fa una democrazia alleata con il proprio governo”.

Travaglio, si legge nel comunicato stampa dell’evento, ha concluso dicendo: “Temo per il futuro, perché non vedo in Israele come tra i palestinesi degli statisti in grado di raggiungere questa pace che credo non vedremo mai. Ma so per certo che un giovane palestinese che si trova da solo in una terra desolata dopo aver perso la propria famiglia, diventerà un terrorista”.