“A Caivano è stato dimostrato che lo Stato e le istituzioni possono fare la differenza, possono mantenere gli impegni. Caivano è stata una delle mie principali scommesse”. Le parole di Giorgia Meloni all’inaugurazione del nuovo centro sportivo nel comune napoletano fanno ben intendere quanto la premier tenesse a questo progetto, dopo la storia di cronaca delle due cuginette violentate da un gruppo di adolescenti. “Qui lo Stato aveva fallito e noi ce lo abbiamo riportato”, ha aggiunto la premier. Che ha affidato questo importante tassello a una delle creature su cui il suo governo fa più affidamento: Sport e Salute. La società statale che organizza e dirige lo sport italiano istituita nel 2018 per volere di Giancarlo Giorgetti sulle ceneri di Coni Servizi con l’obiettivo, tra l’altro, di sottrarre lo sport italiano dalle mani del Coni di Giovanni Malagò che, dopo un primo momento di strepiti e proteste, ha dovuto far buon viso a cattivo gioco.

Assegnato in prima battuta a Vito Cozzoli, area M5S, ad agosto 2023, con perfetto spoil system, con l’arrivo del centrodestra s’è insediata la nuova governance con sdoppiamento delle poltrone: Diego Nepi Molineris amministratore delegato e Marco Mezzaroma presidente (mentre Cozzoli è stato piazzato da Matteo Salvini alla guida della nuova società che gestirà le autostrade italiane). Entrambi di area centrodestra, ma con il secondo assai vicino alla famiglia Meloni, amico di Giorgia ma ancor di più di Arianna. E a vedere come i due si sono mossi finora, sembra diventato Mezzaroma l’uomo di immagine e relazioni dello sport italiano.

Così, quando da Palazzo Chigi è stato chiesto un impegno per ristrutturare l’impianto sportivo a Caivano (tra l’altro la destinazione del famoso viaggio del ministro Lollobrigida quando fece fermare il treno a Ciampino), Sport e Salute ha risposto: “Presente!”. Così è partito il progetto Illumina Caivano sui cui l’esecutivo non ha badato a spese, con 9 milioni e 300 mila euro di finanziamento per la riqualificazione dell’ex centro Delphinia con un intervento su un’area complessiva di 50 mila mq. Dove è stata riqualificata la palestra, la piscina, il campo di calcio a 5, mentre è stato inserito uno skatepark, un’area fitness outdoor, 2 campi da tennis, 3 da padel e poi anche la pista di atletica più altre strutture.

Si dice anche che qui verrà trasportato, in piccolo, il Grand Stand del Foro Italico, ovvero il secondo campo dopo il Centrale, con l’idea di realizzare successivamente una nuova struttura a Roma. “Dovete finirlo prima delle Europee, meglio se alla fine di maggio”, è stato l’input giunto da Palazzo Chigi a Nepi e Mezzaroma, e così è stato. “Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto”, è stato il commento di Mezzaroma all’inaugurazione del centro intitolato a Pino Daniele, a fianco di tutte le autorità presenti, Meloni in primis.

La virata a destra di Sport e Salute, del resto, è in atto da mesi. Un indizio, per esempio, è stata l’uscita di scena a inizio aprile dell’ex direttore della comunicazione Goffredo De Marchis, ex giornalista di Repubblica, chiamato in quel ruolo da Cozzoli. I nuovi gli hanno gentilmente fatto capire che per lui non era più aria e si è trovato un accordo. Al momento la poltrona è ancora vacante e si dice che potrebbe finirci un fedelissimo o una fedelissima di Giorgia. Nel frattempo, a dirigere l’area digital e social è arrivato il giornalista sportivo Massimo Caputi. Ma a Sport e Salute è anche molto attivo Giuseppe De Mita, figlio più giovane di Ciriaco e amico personale di Mezzaroma, come consulente per il marketing.

La sterzata a destra s’è vista poi a occhio nudo agli Internazionali di Tennis, dove si è celebrata l’eccellenza dei prodotti italiani, con pasta, porchetta, salumi e formaggi, fino a un banchetto coi panini con la “mortazza”. E una struttura apposita dedicata alla “sovranità alimentare” proprio davanti al Campo Centrale fortemente voluta dal ministro Francesco Lollobrigida, che lì, durante un evento parallelo del torneo, è scivolato sulla gaffe delle “guerre evitate con cene ben organizzate”.

Insomma, la Sora Giorgia ha capito l’importanza dello sport sotto il profilo dell’immagine e della comunicazione, perché sa che con lo sport può arrivare laddove per tutti è difficile giungere: tra i giovani e le loro famiglie. Palazzo Chigi punta molto sul ritorno che può avere dallo sport, anche in vista degli Europei di calcio e delle Olimpiadi Milano-Cortina, con la società di Nepi & Mezzaroma che diventa nevralgica nelle strategie governative. Per tutti questi motivi la premier ha deciso di investire parecchie fiches sulla società statale di piazza Lauro De Bosis. Dove, soprattutto grazie a Mezzaroma, sono pronti a intercettare ogni desiderio di Giorgia e ha trasformarlo in realtà, com’è accaduto con l’encomiabile progetto di Caivano, realizzato con l’aiuto del ministero della Difesa e delle Fiamme Oro. E non sarà l’ultimo: la sinergia tra Palazzo Chigi e Foro Italico è destinata a durare.

In questo scenario a rimetterci sarà ancor di più il Coni di Giovanni Malagò, sempre meno centrale, che ora ha dovuto anche sopportare la nascita della nuova società di controllo sui bilanci delle squadre di calcio e basket, mal digerita anche del presidente della Fgci, Gabriele Gravina. Società ideata e voluta dal ministro dello Sport Andrea Abodi, altro fedelissimo di Giorgia e suo amico personale.

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