Popolarissimo negli Anni 80 e 90, poi il declino: "Nessuno mi chiamava". Il racconto del volto tv
In tv è diventato popolarissimo grazie al programma cult di Antonio Ricci, “Drive In”. Tutti conoscevano l’impresario cialtrone, il diavolo custode e soprattutto il Bocconiano con il celebre intercalare “è chiaro ‘stu fatto?”. Oggi Sergio Vastano ha 71 anni e si è raccontato a Il Corriere della Sera.
“Antonio Ricci l’ho conosciuto per caso. – ha dichiarato – Sono molto amico di Andy Luotto, un giorno mi chiama e mi dice: ho incontrato Antonio che sta mettendo su una nuova trasmissione per Italia 1. Io non sapevo né chi fosse Antonio, né cosa fosse Italia 1. Mi chiesero un nastro con un provino e proposi il mio personaggio. Abitavo vicino alla Sapienza, dove era pieno di calabresi benestanti che venivano dal sud a fare gli studenti fuori sede. Preparai un numero di 30 secondi, ad Antonio piacque ma lo trasformò in Bocconiano. Contratto di quattro puntate, viaggi, residence e buoni pasto inclusi, mi davano 400mila lire a puntata. A me che venivo dal teatro delle cantine romane sembrava un sogno. Poi sono arrivato a 4 milioni”.
Nostalgia del successo? “Lo prendi finché c’è, va bene così. Sapevo che la vita del comico non può durare per sempre, infatti a un certo punto è arrivato il momento in cui non mi chiamavano più come prima. Mi sarebbe piaciuto fare il presentatore di quiz, ma bisognava avere gli agganci giusti”.
Infine una curiosità e una precisazione. L’attore avrebbe detto in una intervista che Fiorello era “sovrastimato”: “Ci fu un’incomprensione, il giornalista mi mise in bocca cose mai dette. Fiorello si incazzò molto, disse che ero una mezza sega, con un livore nei miei confronti che mi fece male”.