Diritti

Cosa lega Papa Francesco e Chiara Ferragni? Una sottile linea di comunicazione

Le parole sono strumenti potenti che modellano la nostra realtà. Che si tratti di conversazioni quotidiane, di discorsi pubblici o di messaggi sui social, le parole hanno il potere di costruire ponti o erigere muri, di confrontare o ferire, di ispirare o abbattere. Durante una riunione a porte chiuse, Papa Francesco ha utilizzato il termine “frociaggine”, in un contesto delicato: si discuteva se accettare o meno persone gay nei seminari. La notizia è trapelata all’esterno grazie a coloro che erano presenti nella riunione e che hanno informato i giornalisti. Questa rivelazione ha scatenato una serie di polemiche, con molte persone che hanno espresso sdegno e critiche verso l’uso di un termine considerato offensivo e omofobo.

Questa vicenda mi ha ricordato in qualche modo il recente episodio che ha coinvolto Chiara Ferragni. La celebre imprenditrice digitale è stata accusata di aver ingannato i consumatori, ma ha liquidato la questione definendola semplicemente “un errore di comunicazione”. Anche qui, le parole hanno giocato un ruolo cruciale, dimostrando come un uso improprio del linguaggio possa rapidamente diventare una crisi di reputazione.

Cosa unisce questi due episodi apparentemente distanti? La sottile linea del corretto utilizzo delle parole. Sia nel caso del Papa che in quello della Ferragni, le parole hanno avuto un impatto enorme, amplificando controversie e suscitando reazioni forti. Questo dimostra che le parole non sono mai “solo parole”; hanno il potere di costruire o distruggere, di unire o dividere. Le parole, specialmente quando pronunciate da figure pubbliche o di autorità, devono essere scelte con estrema attenzione. Il linguaggio non è solo un mezzo di comunicazione, ma uno strumento che può influenzare profondamente la percezione e le emozioni delle persone.

Credo che l’episodio del Papa e quello di Chiara Ferragni ci ricordino che la responsabilità di chi comunica è grande, e l’importanza di usare le parole con consapevolezza e rispetto è fondamentale per costruire un dialogo inclusivo e costruttivo.