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La Colombia mette al bando le corride: le manifestazioni con uccisione dei tori saranno vietate dal 2027

La Colombia mette fine a una storica tradizione. Martedì 28 maggio il Parlamento ha varato un disegno di legge che vieterà le corride dal 2027. Il provvedimento è stato approvato con 93 voti a favore e soltanto 2 contrari e, ora, dovrà essere firmato dal presidente Gustavo Petro. “Abbiamo fatto un passo avanti storico”, hanno dichiarato i deputati del Paese latinoamericano.

Il disegno di legge è stato portato avanti da un gruppo di deputati ambientalisti e non entrerà in vigore prima di tre anni. Questo periodo di transizione servirà a smantellare lentamente le corride. Nessun rischio per coloro che lavorano nel settore, fanno sapere: ai dipendenti impiegati nel mondo delle corride sarà data l’opportunità di trovare un altro impiego grazie anche al sostegno dello Stato. Nel 2018, la Corte Costituzionale ha autorizzato le corride nelle città e nei villaggi con una tradizione taurina, lasciando ai parlamentari il compito di applicare eventuali restrizioni. Così, a Bogotà e Medellin (nord-ovest), le corride non sono più autorizzate dal 2020. Invece a Cali (sud-ovest), la terza città del Paese, e Manizales (centro-ovest), le corride sono al centro delle feste tradizionali.

C’è chi ha provato a mettersi contro l’iniziativa, sostenendo che la corrida fa parte del patrimonio culturale del Paese, ma i 93 voti a favore hanno scatenato la gioia dei deputati: “Abbiamo fatto un passo avanti storico, l’uccisione dei tori sarà vietata”. La Colombia, dunque, si appresta a uscire da un circolo di sette Paesi in cui l’evento è ancora consentito: Spagna, Francia, Portogallo, Messico, Ecuador, Perù e Venezuela.