Terminato il campionato sul campo, continua la sfida a distanza tra la Lega Serie A e la pirateria online. La piattaforma Piracy Shield, scudo anti-pirateria sviluppato dalla Serie A e gestito dall’Agcom, ha riscontrato dei problemi rispetto ai servizi offerti dalla società americana Cloudflare che si occupa della gestione di CDN, ovvero una rete di server interconnessi che velocizza il caricamento di pagine Web per applicazioni ad alto contenuto di dati. La Lega Calcio ha denunciato l’azienda americana perché, secondo l’accusa della Serie A, ha favorito lo streaming illegale di diverse partite di campionato. Queste accuse sono state presentate al Tribunale di Milano nel mese di aprile e, secondo Repubblica, proprio per questo motivo Cloudflare ha presentato ricorso riguardo a pratiche dannose effettuate da Privacy Shield nei suoi confronti.

I requisiti illegali secondo la Lega Serie A
Per quale motivo la Lega Serie A ha accusato la società Cloudflare? Proprio a causa dei molteplici servizi – offerti ai clienti – che vengono ritenuti illegali. I legali della Serie A accusano Cloudflare di fornire “agli spacciatori il locale di spaccio e le vie d’uscita”, così da riuscire agilmente a bypassare il controllo. Il provider infatti:
– fornisce l’uso di una VPN gratuita, con la quale i clienti bypassano il problema con una discreta facilità passando da una rete pubblica a una privata. Gli utenti (attualmente rimasti in forma anonima) potrebbero tuttavia essere ugualmente individuabili nel caso in cui i fornitori di VPN condividessero con le forze dell’ordine i log di connessione;
– tramite il servizio di risoluzione DNS 1.1.1.1 consente di bypassare il blocco dei domini;
– consente lo spostamento dei server da un IP all’altro per bypassare il blocco dell’IP.

La difesa di Cloudflare
Il provider americano, però, ha sempre smentito le accuse della Lega Serie A e il proprio coinvolgimento nello streaming illegale, ritenendo le richieste delle autorità “illecite e incostituzionali”. Secondo la società americana, lo scudo italiano (il Piracy Shield) avrebbe oscurato alcuni loro siti ritenuti legali: un’anomalia segnalata da oltre 2000 mail inviate da clienti (apparentemente) ordinari. AgCom ha spiegato che questa protesta non ha avuto alcun seguito e la Lega Serie A è convinta che lo stesso provider americano abbia generato delle mail facendole passare per reali lamentele. Ad ogni modo, partirà lo scontro legale che – almeno nelle premesse – potrà durare più a lungo del previsto.

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