Il volo Londra-Singapore, del 20 maggio scorso, si è imbattuto in un’area di “sviluppo di attività convettiva” mentre sorvolava il sud del Myanmar, a 11.300 metri. E “i rapidi cambiamenti di forza gravitazionale nello spazio temporale di 4,6 secondi hanno comportato un brusco calo di altitudine di 54 metri, da 11.387 metri a 11.333“. È quanto si legge nel rapporto del Transport Safety Investigation Bureau (Tsib) e riportato dalla Bbc.
È passata poco più di una settimana dall’incidente aereo della Singapore Airlines e sono stati diffusi gli esiti delle prime indagini dagli ispettori che hanno ricevuto l’incarico dalle autorità di Singapore di raggiungere Bangkok, dove il volo, quello del Boeing 777-300ER decollato da Londra Heathrow il 20 maggio alle 23:38 ora italiana, è stato colpito da una forte turbolenza. Un incidente che ha causato la morte di un passeggero, un cittadino britannico, e il ferimento di altre 104 persone.
“Dopo che i piloti sono stati informati dall’equipaggio che c’erano passeggeri feriti nella cabina, hanno deciso di atterrare all’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok.” Circa 17 minuti dopo la turbolenza, i piloti sono stati in grado di effettuare una “discesa controllata da 37.000 piedi” e hanno toccato il suolo thailandese. La Singapore Airlines ha affermato che sta collaborando con gli ispettori e supportando i 210 passeggeri e l’equipaggio, anche facendosi carico con le spese mediche e ospedaliere. Al momento 42 persone che erano a bordo del volo si trovano ancora a Bangkok. Tra loro, 26 sono ancora ricoverate in ospedale.