Scontro acceso a Dimartedì (La7) tra il leader del M5s, Giuseppe Conte, e Francesco Storace, ex presidente della Regione Lazio e firma di Libero, sul governo Meloni e sulla presidente del Consiglio.
Il dibattito si fa scoppiettante già alle prime battute, quando Storace rinfaccia a Conte il lockdown e i dpcm restrittivi nei mesi più drammatici della pandemia.
Ma l’ex presidente del Consiglio obietta rievocando la crociata di Giorgia Meloni nel marzo del 2020, quando chiese al governo Conte di chiudere tutto: “Lei avrà rimosso quella scena: davanti a Palazzo Chigi c’erano Meloni, Salvini e Tajani che chiedevano più restrizioni. Poi dissero che volevano riaprire, hanno detto tutto e di più in modo indecoroso“.
“Sempre meglio di Zingaretti che andò a Milano a farsi l’aperitivo e si beccò il Covid“, ribatte Storace, riferendosi all’ex presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Pd che il 27 febbraio 2020 aderì alla manifestazione organizzata dal partito con i giovani nel capoluogo lombardo.
Conte allora rinfaccia all’ex politico una certa incoerenza logica: “Non possiamo buttarla in caciara, lei sta dicendo tutto e il contrario di tutto. Lei sta diventando un giornalista di Tele Meloni, lei è proprio l’essenza di Tele Meloni: tutto e il contrario di tutto“.

Storace poi cita Danilo Toninelli e Luigi Di Maio: “Io non li avrei mai portati al governo”.
“E chi avrebbe portato? I suoi compagni di una vita lasciamoli stare“, replica Conte.
“Beh, ci sta qualcuno bravo e qualcun altro che non lo è”, risponde Storace.
E Conte incalza l’ex deputato di destra: “Ma visto che parla di ministri, quante persone lei conosce che, crollato il ponte Morandi, avrebbero resistito all’assalto dei poteri forti delle Autostrada per l’Italia di Benetton? Mi dica. Mi dia un nome che ha resistito a quel sistema”.

Storace poi rilancia accusando il M5s di non aver votato il decreto Salva-casa di Matteo Salvini: “Ma non è uno di quei provvedimenti che dovrebbe unire un po’ tutti?”.
“Sotto le elezioni? – insorge Conte – Guardi che non uniscono sotto le elezioni. Noi espliciteremo la nostra posizione in Parlamento e faremo una dura battaglia sul Piano casa di Salvini, perché è un condono annesso e connesso: in quel decreto ci sono delle sanatorie mascherate e ve lo dimostreremo. Ma in ogni caso queste cose non si fanno a poca distanza dalle elezioni, non funziona così”.
E rincara: “E del redditometro vogliamo parlare? Questa misura è stata fatta sotto le elezioni e la Meloni se l’è rimangiata nel giro di qualche ora, dicendo che non ne sapeva nulla. Ma lei sa che quel decreto è stato preparato per mesi e mesi dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che è di Fratelli d’Italia?”.
“E lo dice a me? – ribatte Storace – se vuole le do il numero della Meloni, così la chiama”.
Conte chiosa: “Come può un presidente del Consiglio fare questa messinscena dicendo che non ne sa nulla? Ma secondo lei gli italiani sono diventati tutti tonti?”.

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