Erano carichi di immondizia, bottiglie di plastica, batterie e pezzi di scarpe. Non solo. Altri erano pieni di escrementi. Sono gli oltre 150 palloncini aerostatici che la Corea del Nord, martedì scorso, ha fatto cadere in varie zone della Corea del Sud. A riferirlo è l’agenzia stampa di Seul, Yonhap, che aggiunge come i grandi palloncini siano arrivati fino alla provincia di Gyeongsang. Il materiale è stato poi racconto dai militari sudcoreani per un’analisi dettagliata e la popolazione è stata invitata a non toccare nulla e a segnalare eventuali ritrovamenti.

È un nuovo “attacco” da parte del leader nordcoreano Kim Jong-un che aveva promesso azioni “estremamente severe” dopo che la Corea del Sud, lunedì scorso, aveva organizzato un’esercitazione aerea che aveva coinvolto circa 20 jet da combattimento vicino al confine della Corea del Nord. Un’azione quella di Seul, definita da Pyongyang “molto pericolosa”, attuata in risposta al tentativo di lancio di un missile, fallito, da parte della Corea del Nord del 27 maggio scorso. Infatti, Pyongyang, dopo aver informato il Giappone di un piano per lanciare un satellite entro il 4 giugno, lunedì notte ha lanciato un nuovo razzo che però è esploso, durante la prima fase del volo, poco dopo il decollo. Non è la prima volta. La Corea del Nord, lo scorso novembre, aveva messo in orbita con successo il primo satellite spia militare dopo due tentativi falliti (a maggio e ad agosto).

“Questi atti della Corea del Nord violano chiaramente il diritto internazionale e minacciano seriamente la sicurezza del nostro popolo – ha commentato il Comando di stato maggiore congiunto -. Avvertiamo con forza il Nord perché fermi immediatamente tali atti disumani e volgari“. Un attacco, quello di palloncini carichi di spazzatura, che è stato così motivato dal leader nordcoreano: l’esercito sudcoreano “ha minacciato il nostro esercizio della sovranità con le armi. Una provocazione molto pericolosa che non può essere ignorata e un gioco con il fuoco di fronte al quale non possiamo fare a meno di essere furiosi“, ha tuonato Kim.

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