Il miracolo si è ripetuto per la trentaduesima volta. Come il numero delle riproposizioni sul piccolo schermo del fenomeno “Pretty Woman” che Rai1 ha scelto di programmare ieri sera chiamando a raccolto i fan più fedeli: 2.564.000 spettatori con quasi il 15% di share. La commedia di Gary Marshall ha rinnovato il suo patto con il pubblico, così il servizio pubblico un po’ per l’effetto tappabuchi, un po’ perché la programmazione estiva diventa primaverile, ha deciso di puntare sull’usato sicuro.
E, notizia, o forse non bisognerebbe più stupirsi, il film ha regalato a Rai1 gli stessi ascolti o addirittura superiori a quelli di alcuni costosissimi show che la tv generalista ha proposto su Rai1 e Canale 5. Se il pubblico sembra aver detto il proprio addio definitivo a “L’Isola dei Famosi” con Vladimir Luxuria, accorre in massa per Richard Gere e Julia Roberts. Preferisce ricordare per la trentaduesima volta le fortune di “quella gran culo di Cenerentola”, scappando dal pulcino de “L’Acchiappatelenti” di Milly Carlucci. Ma lo stesso si potrebbe dire lo stesso per “Forte e Chiara” by Francini, “La Tv fa 70” di Massimo Giletti o “Michelle Impossible” firmato Hunziker.
Giorni diversi, periodi e concorrenza differente rendono i paragoni limitati ma la sostanza invariata. Anche perché mentre Rai1 replicava il suo miracolo in palinsesto, le altre reti erano accesissime: dallo show del Volo su Canale 5 (che ha vinto la serata) a Le Iene su Italia 1, dalla pioggia di talk (Floris e Berlinguer) al nuovo programma di Piero Chiambretti su Rai3.
Una favola moderna senza tempo, una killer application da utilizzare nel momento più difficile. La prima riproposizione, il 13 aprile 1992, ottenne 10.338.000 spettatori con il 37,1% di share. Altri tempi, altro mondo. Lo scorso anno, il 12 aprile 2023, sempre su Rai1 fu vista da 2.529.000 con il 15,2%. Inscalfibile, replicabile all’infinito. Con le battute a memoria. “Una poltrona per due”, “Il Diavolo veste Prada”, “Pretty Woman”: l’abitudine e la nostalgia vincono sulle brutte novità. Per la gioia delle tv che trasmettono i prodotti a costo zero e degli inserzionisti. E il rischio sequel non c’è. Per fortuna.
