Arriva anche la solidarietà dei colleghi Paolo Giordano e Sandro Veronesi
L’esclusione di Roberto Saviano dalla Buchmesse di Francoforte, dove quest’anno l’Italia è ospite di onore, ha suscitato sconcerto e polemiche. “Saviano non c’è perché non è stato invitato. Tra i criteri che ci hanno ispirato nella scelta degli autori – ha spiegato il commissario straordinario Mazza, durante la conferenza stampa – da un lato c’è stata la volontà di dare spazio alle altre voci possibili e dall’altro presentare autori con opere integralmente originali”.
A stretto giro è arrivata anche la riposta di Saviano sulle pagine del quotidiano La Stampa: “Mi inorgoglisce. Sono fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante Governo della Storia italiana. E mi fa sorridere quanto siano inefficaci questi ostracismi. Più censurano e bloccano, più la società culturale e civile si fa sentire, e va dalla parte opposta agli schemini punitivi e alle azioni di rivalsa”.
E sulle motivazioni date sulla sua esclusione, ovvero di non essere autore di testi integralmente originali, Saviano commenta: “Sono banali scuse, servono a velare malamente il messaggio, del resto chiaro: fate i bravi e sarete parte della banda. Per questo sono profondamente grato a Paolo Giordano che non sarà a Francoforte e lo ha deciso tempo fa, per diverse ragioni, immaginando anche che ci sarebbe stata una ‘selezione’ a mio svantaggio”. Lo scrittore sarà comunque presente a Francoforte, ospite della casa editrice tedesca.
LA SOLIDARIETÀ DI GIORDANO E VERONESI: “NON ANDIAMO” – Saviano ha incassato la solidarietà dei colleghi Paolo Giordano e Sandro Veronesi. “Le ragioni balorde e ridicole con cui il Commissario Mazza ha giustificato l’esclusione di Roberto Saviano non mi permettono di accettare l’invito che ho ricevuto. – ha spiegato Veronesi – Continua questa pratica di ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori, accompagnata da ‘putiniana ipocrisia’, su decisioni che non devono seguire logiche politiche. Se si renderà necessario per il mio lavoro andrò a Francoforte privatamente”. Paolo Giordano ha aggiunto: “La prima cosa che ho fatto dopo aver ricevuto l’invito alla Buchmesse è stata chiedere a Roberto Saviano se fosse stato invitato: no. Quindi mi sono fabbricato un impegno alternativo anch’io (c’ho judo). Purtroppo Roberto è diventato una cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione. Inaccettabili nella cultura. Essere ospiti alla Buchmesse è un appuntamento importante per gli scrittori e le scrittrici, non esserci o rinunciare ha un costo. Non è solo una questione politica, ma di banale opportunità: credo che Roberto sia l’unico di noi ad aver parlato all’accademia di Svezia. Come si può anche solo pensare di non invitarlo in una delegazione italiana? Quanta miopia serve anche solo strategica?”.