Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha emanato il decreto legge cosiddetto “Salva casa“, varato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri, autorizzando la presentazione alle Camere del disegno di legge di conversione. Il provvedimento, dal titolo “Misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, si compone di tre articoli e ha l’obiettivo di sanare “le lievi difformità edilizie” che – si legge nella relazione illustrativa – “spesso rallentano le operazioni di compravendita, in alcuni casi arrivando addirittura a comprometterle”.
Il decreto è stato voluto dal ministro delle Infrastrutture, il vicepremier leghista Matteo Salvini. Il testo allarga il perimetro delle attività consentite in “edilizia libera”, cioè che non hanno bisogno di permessi; si ampliano poi le tolleranze costruttive, cioè la differenza tra quanto realizzato rispetto all’autorizzazione, e si consente, in alcuni casi, di cambiare la destinazione d’uso degli immobili o delle singole unità senza realizzare nuove opere. Rispetto alla prima versione non ci sono le norme più contestate come la “salva-grattacieli” per fermare le inchieste sull’edilizia di Milano.