La voce circola con insistenza. La road map tracciata dal Pd nazionale per le elezione Europee vede la circoscrizione Italia Meridionale come ‘strategica’ per riconquistare il consenso eroso e misurare programmaticamente l’appeal del Partito Democratico in vista di due appuntamenti fondamentali come le elezioni regionali in Puglia e Campania dopo le batoste incassate in Basilicata e in Abruzzo.
Nelle segrete stanze del “nuovo corso” di via Sant’Andrea delle Fratte la segretaria ondivaga Elly Schlein e i componenti della direzione nazionale, con calcoli alla mano, hanno segnato sul bloc notes il numero 4, che corrisponde agli eletti all’Europarlamento. Questo è il dato storico. La scelta della capolista Lucia Annunziata si è rivelata molto debole e poco incisiva anche in Campania, sua terra di origine. L’ex di ‘In Mezz’ora’ non riesce a scaldare i cuori. La anchorwoman è percepita come un pezzo d’élite, si è candidata addirittura come indipendente nel Pd anche se la sua storia è tutta politica e a sinistra, ma per così dire con grande spirito di adattamento. Quando furono cacciati dalla Tv di Stato con l’editto bulgaro Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, il Governo era presieduto da un indiavolato Silvio Berlusconi; subentrò alla presidenza della Rai (presidente di garanzia) al posto del dimissionario Paolo Mieli che aveva subordinato il suo insediamento al ritorno dei tre giornalisti, cosa che accadde solo grazie alle sentenze dei giudici.
La previsione del candidato Pd Lello Topo, intervistato da Antonello Caporale sul Fatto Quotidiano, è l’elezione sicura dell’ex sindaco di Bari Antonio De Caro poi Lucia Annunziata e la veterana e vice presidente uscente del Parlamento Europeo Pina Picierno.
Con un investimento, lo dichiara Topo, di circa 80mila euro per la propaganda elettorale, lui dovrebbe attestarsi (gioca al ribasso) come quarto eletto a “consigliere comunale d’Europa” – copyright Topo. Tanti amici si stanno mobilitando per lui, come Vincenzo e Piero De Luca, la fortissima Loredana Raia e la grande entità, mister 40mila preferenze, il capogruppo del Pd alla Regione Mario Casillo. Alla faccia dei cacicchi, dei capibastone, dei sultani e dei figli di, pare che l’aria di cambiamento da queste parti non soffi proprio.
E se qualcuno prova a farlo notare al teorico fustigatore dei ‘signori delle tessere’ Sandro Ruotolo, anche lui candidato a uno scranno a Bruxelles dopo la sconfitta alle elezioni politiche, la risposta è furba: “Il mio avversario è la destra di Orban, non il Pd di De Luca”. Insomma, il tanto rumore per il teorizzato rinnovamento del Partito Democratico è durato giusto per le primarie e le elezioni di chi non ha visto arrivare Schlein.
Ritornando alle segrete stanze di via Sant’Andrea delle Fratte e partendo sempre dal numero quattro, i carbonari e strateghi piddini hanno elaborato un piano B. La missione è mettere in sicurezza il probabile primo dei non eletti, che dovrebbe essere lo stesso Ruotolo. Deve pazientare in panchina alcuni mesi, giusto il tempo tecnico che si concluda il mandato di Michele Emiliano in Puglia. Il candidato in pectore per riconquistare la Regione è Antonio De Caro, che si appresta a compiere lo stesso percorso dell’uscente Emiliano, ossia due volte sindaco di Bari e poi candidato e presidente della Regione Puglia. Le dimissioni di De Caro da eurodeputato porterebbero, o forse no, Ruotolo in Europa.
Minacciosa, infatti, è l’avanzata di Jasmine Cristallo, ex sardina e candidata in quota Pd nella circoscrizione Italia Meridionale. Sul suo nome – all’ultima ora – stanno convergendo i mammasantissimi del Pd. Qualcuno, sono davvero molti, vorrebbero mettere lo sgambetto allo stesso ex inviato di Michele Santoro per aver sparato ingenerosamente a zero (molti consensi per la sua elezione a senatore e poi di candidato alla camera dei Deputati sono passati anche da quei circuiti) contro la classe dirigente istituzionale e del Partito Democratico in Campania. Pare che il Governatore Vincenzo De Luca e il suo vice in Regione Fulvio Bonavitacola non abbiano perdonato le furbizie e l’eccesso dichiarativo del componente della segreteria Dem come in occasione della difesa a chi criticava l’omelia di Don Mimmo Battaglia per i funerali di Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso lo scorso anno.
“Ruotolo non ha voluto farsi sfuggire l’occasione per un giudizio fra il travisante e il demenziale. L’ossessione dell’attacco seriale anti De Luca si è impadronita del commentatore” attacca Bonavitacola. Scintille e tensioni che conducono al vero nodo politico da sciogliere tra qualche mese: il terzo mandato di Vincenzo De Luca alla presidenza della Regione Campania. Le imminenti elezioni Europee sono il vero banco di prova per lanciare un forte segnale via urne a Schlein e alla segreteria Dem, nonostante il Pd.