Vietare “l’utilizzo di immagini o disegni, anche in forma stilizzata, che riproducano l’intera pianta di canapa o sue parti su insegne, cartelli, manifesti e qualsiasi altro mezzo di pubblicità per la promozione di attività commerciali”. Prevedendo, in caso di inosservanza, “la pena della reclusione da sei mesi a due anni e della multa fino a ventimila euro”. Lo chiede un subemendamento presentato dal deputato leghista Igor Iezzi al cosiddetto “pacchetto sicurezza“, il ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. La proposta interviene in particolare sull’emendamento depositato dal governo per colpire il commercio della cosiddetta cannabis light (quella con quantità di Thc inferiore allo 0,2%) vietando la coltivazione e la vendita delle infiorescenze per usi diversi da quelli industriali.
Nei giorni scorsi Iezzi aveva già fatto parlare di sè per un altro emendamento allo stesso ddl, in cui propone di innalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali, introducendo una nuova aggravante ai reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale Anche in questo caso, a denunciare il tentativo di blitz è Angelo Bonelli, leader di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra: “È la repressione più totale, degna dei regimi. Il leghista Iezzi, quello che vuole il carcere per chi protesta contro il ponte, ha presentato un emendamento che prevede due anni di carcere per chi indossa magliette o fa immagini con il logo della cannabis. Si può dire che è uno schifo?”, attacca.
“Bonelli o fa propaganda strumentalizzando gli emendamenti o, davvero, ha bisogno di un buon ufficio tecnico che glieli spieghi. Il nostro sub emendamento è chiaro: chiede che non sia permesso usare immagini o disegni, anche stilizzati, che mostrino la pianta o parti di essa per fare pubblicità a scopi commerciali. Una proposta dettata dal buonsenso, così come accade per le sigarette”, replica Iezzi.