Una tribuna elettorale all’interno dei campi rom. È questa l’idea dell’associazione Roma for democracy che insieme al Movimento Kethane – Rom e Sinti per l’Italia, ha lanciato una serie di dibattiti in vista delle Europee all’interno dei campi di tutta Italia. Dopo il primo appuntamento romano, ieri pomeriggio l’iniziativa è sbarcata a Milano, in via della Chiesa Rossa. Due gli esponenti politici presenti: Cecilia Strada per il Partito Democratico e Jessica Todaro Bellinari per Alleanza Verdi Sinistra.

A dare il benvenuto alle due candidate è stato uno degli abitanti del villaggio rom, Iaio: “Vogliamo dare il nostro contributo, che è un granello di sabbia, ma vogliamo impegnarci a costruire un mondo migliore”. L’idea è quella di portare la politica dove di solito non va, nei luoghi della marginalità e dell’esclusione. Eppure anche in questi luoghi ci sono cittadine e cittadini: “Qui le persone votano – ricorda Dijana Pavlovic, portavoce del Movimento Kethane rom e sinti per l’Italia – sono italiani e votano quando hanno un motivo. Questo è un dibattito per aiutarle a scegliere”. L’obiettivo è quello di “creare cittadini e comunità consapevoli inserite nel processo democratico” spiega Adela Militaru, direttore esecutivo di Roma for democracy, senza dimenticare che “elettori esclusi economicamente e politicamente sono vittime più facili di compravendita dei voti”.

In tutta Europa la comunità romanì può contare su circa sei milioni di membri. Una minoranza che subisce quotidianamente la segregazione razziale abitativa e scolastica in quasi tutti i Paesi europei. Basta pensare che un cittadino rom europeo su tre vive senza acqua potabile accessibile e senza un bagno in casa. “Di fronte a questo quadro, le politiche finora praticate dall’Ue sono state non soltanto insufficienti, ma per la maggior parte del tutto inefficaci perché pensate con un approccio assistenzialista e suprematista” dicono gli organizzatori che chiedono di partecipare attivamente “al processo democratico, perché l’Unione Europea oggi più che mai non può permettersi di trascurare il potenziale dei suoi cittadini esclusi e delle sue minoranze tenute ai margini”. E così in vista delle Europee, le comunità rom e sinti hanno lanciato un manifesto transnazionale per chiedere incentivi fiscali e sussidiari, programmi di sostegno educativo, formazione professionale e accesso al finanziamento. Un appello raccolto dalle due candidate che hanno partecipato al confronto di Milano.

“La sfida più grande che abbiamo davanti ha un nome: disuguaglianza, viviamo in un mondo in cui evidentemente non siamo tutti uguali né in Italia né in Europa. Nel momento in cui non diamo diritti a tutti e a tutte generiamo esclusione e divari enormiL’Europa deve dare risorse per risolvere disuguaglianze perché altrimenti si allargheranno e sarà un guaio per tutti. Stiamo pagando il conto di anni in cui ci hanno divisi alzando muri. Ma Rom e sinti rappresentano la Meravigliosa diversità, sono organo vitale della società. A Bruxelles avete un’alleata”, ha detto la capolista del Pd nella circoscrizione nord ovest Cecilia Strada. Insieme alla candidata dem c’era anche Jessica Todaro Bellinati, unica esponente sinti nelle liste per il Parlamento europeo. “Finora abbiamo dovuto implorare che ci venisse dato qualcosa. Anche i diritti di base. Queste elezioni sono l’occasione non di chiedere, ma di andare noi stessi nelle istituzioni. Io sono una sola, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Siamo un popolo grande”.

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