“Apostolo tra gente che ha fame; di Dio, di giustizia, di aria da respirare, o semplicemente di pane da mangiare. Impari in loco. Pian piano t’immergi nella vita delle persone. Impari a sentire con loro, a gioire con loro, a soffrire con loro. Combatti con chi combatte e al posto di chi, bloccato dalla paura, si rende latitante. I bambini, in particolare, ti fanno soffrire. Li vedi, sperduti, sempre un passo indietro, partono già sconfitti. Ti viene la rabbia, ti chiedi: ‘Ma perché?'”
Comincia così, il “Nuovo Vangelo dalla terra dei fuochi” di don Maurizio Patriciello, in libreria da mercoledì 29 maggio per i tipi di Aliberti, con prefazione di Gian Antonio Stella. Una raccolta articolata degli scritti del parroco che non si piega alla Camorra, comprendente anche gli interventi più recenti. Il nome di don Maurizio è tornato nelle ultime settimane sui giornali “grazie” alla definizione sprezzante che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca gli ha indirizzato: non prete-simbolo della lotta alla camorra, ma “Pippo Baudo”, fenomeno mediatico buono per una comparsata televisiva.
Ma come ha scritto il giornalista Leo Turrini, “don Patriciello è lontanissimo dalle tentazioni della facile pubblicità. La sua testimonianza non è una ricerca di un eroismo gratuito: anzi, semmai nelle cronache di un impegno che ha avuto nell’indifferenza il peggior nemico si può cogliere una disperata voglia di “normalità”. Perché dovrebbe essere, appunto, “normale” respingere il terrificante intruglio di rifiuti e ingiustizia, di veleni e ipocrisie, di criminalità e finzioni. In un’Italia più attenta al bene comune, la lotta di un sacerdote forte solo del Vangelo dovrebbe rappresentare un momento di condivisione e di aggregazione”.
A dieci anni dal primo “Vangelo dalla terra dei fuochi”, don Patriciello ha voluto raccontare in un’edizione rivista e aggiornata quello che è successo dopo quel primo grido d’allarme; se le cose sono cambiate, in meglio o in peggio. Don Maurizio è sempre e ancora solo nella sua lotta. Nella terra dei Casalesi, dopo aver rivolto un appello alla premier Giorgia Meloni e le successive visite istituzionali (l’ultima martedì) corredate da un’ampia eco mediatica, si intravvede una via d’uscita? Oppure l’inferno brucia ancora di più? Il Nuovo Vangelo ci dà le risposte dalla voce del protagonista stesso.