Centinaia di persone hanno riempito la cattedrale di Palermo per i funerali di Angelo Onorato, l’imprenditore edile di 56 anni – titolare di un negozio di arredamento – trovato morto sabato scorso nel capoluogo siciliano, riverso sul volante della propria Range Rover. In prima fila davanti alla bara la moglie, l’eurodeputata Francesca Donato (a lungo esponente della Lega, dal 2023 nella nuova Dc), i figli Carolina e Salvatore di 21 e 25 anni, la madre, il fratello e la sorella. Il cadavere di Onorato aveva una fascetta di plastica stretta al collo: è in corso un’indagine per capire se il decesso sia dovuto a suicidio o a un omicidio. L’autopsia, che non ha mostrato segni di violenza, fa propendere gli investigatori per la prima ipotesi, ma i familiari sono convinti della tesi dell’assassinio. Alla cerimonia hanno partecipato l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro e l’attuale assessore alla Famiglia e al Lavoro Nuccia Albano, che è anche il medico legale consulente della famiglia. C’erano anche gli agenti della Digos, che hanno realizzato foto e video dei presenti.
Alla vigilia delle esequie, Francesca Donato ha concesso qualche frase al Corriere della Sera: “Sono certa che si scoprirà la verità, che si scopriranno i colpevoli di questo delitto. Vorrei che si smettesse di parlarne sui giornali, siamo alla ricerca di risposte che è molto difficile trovare. Ma proprio per questo c’è bisogno di riservatezza, senza invenzioni. Chiedo rispetto per questo momento drammatico che sto vivendo con i miei figli”. L’eurodeputata si dice scettica anche sui risultati dell’autopsia, che – sottolinea – “non determina la fine delle indagini“. E in chiesa ha dato voce al dolore nel proprio discorso: “In questa città c’è tanto odio ma c’è ancora più amore, dobbiamo ricordarcelo sempre e fare in modo che l’amore trionfi su questo odio maledetto. Pregate tutti perché sia fatta verità e giustizia, perchè è il minimo che vogliamo e di cui abbiamo bisogno per superare questa tragedia e per dare un futuro e una speranza a questa città. Non possiamo permettere di lasciare la Sicilia in mano a chi risolve con l’odio e la morte i problemi”.