Bastano due semplici parole, banali quanto chiare: troppo superiore. Jannik Sinner continua a vele spiegate e in assoluta scioltezza nel suo percorso di crescita post-infortunio al Roland Garros. Dopo lo statunitense Eubanks all’esordio, questa volta a farne le spese è stato Richard Gasquet. Ancora in tre set, senza particolari affanni. Per il francese non c’è stato davvero niente da fare. Non è bastato il supporto del Philippe Chatrier, tutto esaurito per quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione di fronte al pubblico parigino. Con questo terzo turno Sinner ha dunque migliorato il risultato della scorsa edizione, quando si arrese al secondo turno contro Daniel Altmaier. Adesso per l’azzurro il prossimo step parlerà russo. Ritroverà infatti Pavel Kotov, proprio l’avversario contro cui emerse il problema all’anca destra, durante il Masters 1000 di Madrid di un mese fa.

La seconda partita in questo Roland Garros conferma tutte le ottime impressioni che si erano avute dopo il match di primo turno. Anzi, le rafforza ulteriormente. Contro un giocatore dalla grandissima esperienza come Gasquet, Sinner è apparso ancora più convincente, sicuro e preciso nei colpi, cinico nei momenti più importanti. Le lievi, comprensibili, incertezze contro Eubanks hanno lasciato il posto a una condizione fisica apparsa solida dopo settimane di fragilità, senza ombre o tentennamenti di sorta. L’anca anche oggi non ha dato il minimo segnale di fastidio. Tutto questo si è tradotto in una prestazione di dominio assoluto.

Gasquet per caratteristiche tecniche era sicuramente l’avversario più adatto per proseguire, senza problemi, nella ricerca del top della forma. Il francese non solo ha sofferto dal punto di vista fisico, ma è stato schiacciato dal ritmo dell’azzurro. Sono stati diversi i momenti in cui non c’è stata proprio partita, come nel secondo set. Per le risposte definitive sull’attuale livello dell’azzurro serviranno sicuramente avversari più pericolosi e agguerriti, ma intanto rimane un fatto tangibile. Sinner ha decisamente alzato lo status del suo gioco, sotto tutti i punti di vista. Anche psicologico. Non solo non si è lasciato condizionare da un Philippe Chatrier chiaramente a trazione Gasquet, ma non ha fatto una piega nemmeno dopo l’unico indolore scivolone della sua serata. Quando il francese ha piazzato il contro-break improvviso all’inizio del terzo set. Game successivo, nuovo break Sinner. Un segnale che la grande autorità acquisita negli scorsi mesi non è andata persa, ma fa ormai parte integrante dello stare in campo dell’azzurro.

La superiorità dell’altoatesino è stata così netta che il secondo turno del suo Roland Garros si è trasformato, ancora una volta, in una nuova sessione di allenamento della durata di circa due ore, in cui è stato possibile provare schemi di gioco, variazioni tattiche, i colpi del repertorio, mettere minuti nelle gambe. In definitiva, incamerare quelle sensazioni positive e quelle sicurezze che serviranno nei prossimi turni, quando verosimilmente si comincerà a fare davvero sul serio, affrontando i principali rivali per il secondo Slam della stagione. La corsa al numero 1 del mondo prosegue.

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