Via libera della Commissione europea all’offerta di acquisizione della rete fissa di Tim, Netco, da parte del fondo americano Kkr. Bruxelles ha concluso che “l’operazione non solleva preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza” e non ha quindi posto nessuna condizione. Dopo la comunicazione del via libera le azioni della compagnia telefonica, fino a quel momento in calo del 5%, hanno recuperato chiudendo la seduta in rialzo dell’1,5%.
“Accogliamo con grande soddisfazione il via libera senza condizioni della Commissione europea sull’acquisizione di Netco da parte di Kkr: sbrogliata la storica matassa“, dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “È un successo della strategia italiana e ora andiamo verso un closing a breve. E’ stata premiata la decisione del governo , conclude Giorgetti, di partecipare all’operazione”. Il Mef controlla il 9,8% di Tim attraverso Cassa depositi e prestiti, secondo azionista dopo i francesi di Vivendi che detengono il 23,7%. Dispone inoltre di una golden share, con diritto di veto su operazioni sgradite, vista la strategicità del gruppo. Il governo ha dato il via libera alla cessione lo scorso gennaio, per un’operazione da circa 18 miliardi di euro (14 in forma di trasferimento del debito).
La Commissione Ue fa sapere di avere esaminato l’impatto dell’operazione sul mercato all’ingrosso dei servizi di accesso alla banda larga in Italia e ha concluso che “l’operazione non ridurrebbe in modo significativo il livello di concorrenza”. In particolare, Bruxelles evidenzia che “Kkr non avrà la capacità di limitare l’accesso ai servizi passivi, vale a dire le infrastrutture”. Per ciascun prodotto all’ingrosso il numero di reti disponibili e di fornitori all’ingrosso – si legge nella nota diramata dall’esecutivo Ue – rimarrà invariato e il potere di mercato di NetCo non aumenterà sostanzialmente rispetto a quello che detengono attualmente Tim o FiberCop.