La rinascita tennistica di Alexander Zverev prosegue al Roland Garros dove sabato primo giugno scenderà in campo per il terzo turno dello Slam. Ma a oltre mille chilometri di distanza, a Berlino, è iniziato il processo contro il numero 4 del mondo, accusato di aver aggredito fisicamente una sua ex fidanzata. Zverev, che ha sempre negato tutte le accuse, non si è presentato in tribunale in quanto al momento non è tenuto a comparire di persona.
I fatti – La vecchia compagna Brenda Patea sostiene di essere stata spintonata contro un muro e soffocata da Zverev in seguito a una discussione, avvenuta nel 2020 nell’appartamento che all’epoca condividevano. Per questo motivo, con l’accusa di lesioni personali, il tedesco è stato raggiunto lo scorso ottobre da un provvedimento sanzionatorio secondo cui avrebbe dovuto pagare una multa di 488mila dollari (pari a 450mila euro). In Germania questa tipologia di sanzioni viene emessa quando il processo non è considerato necessario, quando c’è la possibilità di risolvere un caso penale senza andare in tribunale. Zverev ha contestato il provvedimento, decisione a cui aveva diritto, e questo rifiuto ha portato al processo, in cui sarà tenuto a comparire solo su espressa richiesta del giudice.
La difesa – Il tennista ha sempre respinto le accuse di lesioni personali. Incalzato dalle domande dai giornalisti, prima dell’inizio del Roland Garros, ha rivelato di sentirsi tranquillo: “Credo nel sistema tedesco. So cosa ho fatto, so cosa non ho fatto. Questo è, alla fine, ciò che verrà fuori e devo fidarmi di questo. Credo che non perderò questo processo. Non c’è assolutamente alcuna possibilità che avvenga il contrario”. È sempre stato convinto di questo, etichettando fin dall’origine della vicenda le insinuazioni della ex come “stronzate” e rispondendo sempre a tono alle domande dei giornalisti dopo le partite: “L’ho già detto: chiunque abbia un livello di QI semi-decente capisce cosa sta succedendo”, aveva detto agli Australian Open lo scorso gennaio. Anche Amélie Mauresmo, direttrice del Roland Garros, ha voluto abbassare i toni sulla vicenda alla vigilia dello Slam parigino: “Finché il processo non è finito e non c’è una decisione, è considerato innocente ed è per questo che gli è permesso di far parte del torneo”.
Il precedente – Il vincitore del Masters 1000 di Roma, però, non è nuovo ad accuse di questo genere. Infatti, ha già dovuto fare i conti con accuse di abusi domestici prima di quelle sollevate da Brenda Patea. Un’altra ex fidanzata, Olga Sharypova, lo ha accusato di ripetute violenze durante lo US Open 2019. Lui, anche per questo caso, ha negato strenuamente tutte le accuse. Nel gennaio 2023, dopo un’indagine durata 15 mesi, l’ATP ha annunciato che non avrebbe intrapreso alcuna azione disciplinare contro l’atleta, parlando di “prove insufficienti” a sostegno delle accuse.