Rifilava banconote false a ignari pensionati e correntisti, pagando così buoni fruttiferi. Ci è riuscito almeno 18 volte, ma si continua a indagare su altri potenziali casi. Adesso, è finito ai domiciliari su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino con le accuse di truffa, peculato, riciclaggio, spendita e introduzione di monete falsificate. Protagonista, un impiegato dell’ufficio postale di Sperone, in Irpinia.

Complessivamente – secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza di Avellino – ha messo in commercio 209 banconote false per 10.450 euro tra fine aprile e inizio maggio. Nei suoi confronti è scattato anche il sequestro preventivo per la stessa somma. Le indagini hanno accertato che a produrre le banconote false sarebbe stato un gruppo criminale con base a Napoli, specializzato nella contraffazione. Il caso venne alla luce il 9 marzo scorso quando diciotto persone presentarono denuncia ai carabinieri dopo aver scoperto che le banconote ritirate, da 20 e 50 euro, erano risultate false in occasione di acquisti presso esercizi commerciali del posto.

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