Joe Biden vuole mettere fine alla guerra a Gaza prima delle elezioni di novembre. E per farlo, ha bisogno di convincere Israele e Hamas a sedersi di nuovo allo stesso tavolo, nonostante i massacri compiuti da Tel Aviv negli ultimi giorni a Rafah che hanno portato il numero delle vittime nella Striscia dall’8 ottobre a oltre 36mila. Il presidente americano ha avanzato una proposta che, a suo dire, il partito armato palestinese non può e non deve rifiutare: “Israele ha proposto ad Hamas il ritiro di tutte le sue truppe da Gaza per sei settimane. Questo è il momento che Hamas venga al tavolo dei negoziati e accetti l’accordo. È il momento che questa guerra finisca”.

Il capo della Casa Bianca sostiene che da Tel Aviv sia arrivata un’apertura, dopo l’impasse lunga mesi e le difficoltà di facilitare un avvicinamento tra le parti a causa dell’intensificarsi delle violenze nella Striscia di Gaza e il rifiuto di Israele di concedere una tregua di lungo periodo che, a loro dire, avrebbe favorito solo una riorganizzazione dei miliziani dell’enclave palestinese. “Israele ha proposto a Hamas una roadmap per il cessate il fuoco“, ha detto il presidente nel suo discorso.

Quella americana sembra però una mossa programmata nei giorni passati. Giovedì, ad esempio, la deputata Pnina Tamno Sheta, presidente del partito Unità Nazionale di cui è leader Benny Gantz, il candidato a sostituire Benjamin Netanyahu alla guida del prossimo esecutivo israeliano e già in stretto contatto con Washington, ha presentato un disegno di legge per sciogliere la 25esima Knesset, il Parlamento del Paese, e indire nuove elezioni entro ottobre. Una tempistica che non è passata inosservata, dato che a novembre, invece, alle urne andranno i cittadini americani che, secondo i sondaggi, sono fortemente contrari all’operato di Israele a Gaza e al sostegno offerto da Washington. Che il piano sia di arrivare velocemente a una delegittimazione della guerra nella Striscia, ora che Bibi sembra tornare a salire nei sondaggi, appare chiaro anche dalle dichiarazioni di Biden: “Hamas non è più in grado di compiere un altro 7 ottobre”. Parole che vogliono lanciare un messaggio preciso: il gruppo è talmente indebolito da non poter più nuocere a Tel Aviv, così la guerra e la quotidiana uccisione di civili è del tutto ingiustificata.

L’amministrazione americana sembra aver convinto anche lo stesso Netanyahu e il suo governo di estrema destra della necessità di arrivare a una tregua. Il presidente, infatti, parla da mediatore tra le parti spiegando che l’offerta di un cessate il fuoco arriva direttamente da Tel Aviv. Resta da capire se tutte le anime dell’esecutivo si mostreranno favorevoli a questa soluzione. E soprattutto se Hamas sarà disposta a sedersi al tavolo dei negoziati con decine di civili massacrati appena pochi giorni fa.

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