È morta a 94 anni, a Buenos Aires, Nora Cortiñas, simbolo delle Madri di Plaza de Mayo e storica militante per i diritti umani impegnata nella ricerca dei desaparecidos vittime della dittatura argentina tra il 1976 e il 1983. Ad annunciarlo è la stessa organizzazione di cui la Cortiñas era cofondatrice e presidente.
Il 17 maggio scorso, “Norita” – come tutta la chiamavano amabilmente – era stata posta in un reparto di rianimazione, dopo un intervento chirurgico ad un’ernia, per un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute. La sua ultima presenza pubblica era stata il 24 marzo scorso quando, su una sedia a rotelle, aveva partecipato alla marcia di commemorazione, per la memoria, la verità e la giustizia di un nuovo anniversario dell’inizio della dittatura militare nel 1976.
Nora Cortiñas nacque nel 1930 e insegnò a lungo psicologia sociale all’Università di Buenos Aires. Suo figlio maggiore, Carlos Gustavo Cortiñas, scomparve il 15 aprile 1977, rapito dal regime argentino a causa della sua militanza di sinista. Di lui non si seppe più nulla. Da allora, “Norita” si riuniva settimanalmente in Plaza de Mayo, la piazza di Buenos Aires, davanti al palazzo del presidente argentino, insieme ad altre donne i cui figli o nipoti erano scomparsi, per chiedere la loro liberazione. Proteste che proseguirono anche dopo la fine del governo militare per chiedere la persecuzione dei responsabili degli abusi e degli assassini compiuti dal regime.
Nel corso della sua vita, “Norita” aveva ottenuto anche quattro laurea honoris causa, fra cui una dall’Università libera di Bruxelles, e alcuni giorni fa il Parlamento di Buenos Aires le aveva anche consegnato il premio Jorge Morresi “per la carriera, l’impegno e la difesa della democrazia e dei diritti umani“.