Nel segno delle due ‘M’, Melbourne e Montecarlo, e di due piloti (con una vittoria a testa) che hanno voglia di fare bene. Una previsione che a inizio stagione era difficile da fare, anche per lo stesso Frédéric Vasseur, che dopo una lunga rivoluzione iniziata l’anno scorso, dal suo arrivo a Maranello, continua a far crescere la Ferrari e non vuole fermarsi, credendo nell’unità di un gruppo più solido ora rispetto al passato. Intanto il team principal, che martedì ha spento 56 candeline, si gode la vittoria con la pacatezza di uno che sa cosa fare. Una tranquillità mostrata anche nella conferenza riservata con i media italiani. E anche volgendo per un attimo lo sguardo alle emozioni vissute in passato: “La pole di Monza con Sainz è stata molto emozionante, la prima volta che ho sentito la passione ‘rossa’ — esordisce — ma dico anche Montecarlo domenica, per le difficoltà passate di Charles Leclerc e per il team”.
Vasseur: “Mondiale combattuto, in Canada una Ferrari competitiva”
La voglia di Vasseur è più stata quella di rivolgere lo sguardo al presente, gara dopo gara. Una parola spesso rimarcata: “Non pensiamo al lungo termine — aggiunge — in un campionato combattuto come questo, dove tre squadre combattono per stare avanti, basta un errore per ritrovarsi da primo a sesto come Max Verstappen a Montecarlo. Dobbiamo mantenere lo stesso approccio, migliorando di reparto in reparto, senza mai essere convinti che quanto è stato fatto sia buono, altrimenti sarebbe la fine. Già siamo concentrati al prossimo GP del Canada, dove possiamo essere competitivi”. A Barcellona, poi, si arriverà su un circuito completamente differente, il più completo di tutti per caratteristiche, “anche se non cambierà molto come prestazioni — dice sicuro — Certo, non ci facciamo i test invernali da due anni e si tratterà di trovare il giusto assetto, ma questo non stravolgerà gli equilibri. Quello che hanno mostrato le auto lo si è visto già nelle otto gare disputate, tutte in layout differenti”.
“Ferrari competitiva, ultime tre gare lo hanno dimostrato”. Aggiornamenti attesi a Silverstone o in Ungheria
Poi un bel segnale lanciato ai tifosi, che vogliono sempre la Rossa al vertice a lottare: “Le ultime tre gare (Miami, Imola e Montecarlo, ndr) hanno rappresentato bene la situazione e il nostro potenziale — aggiunge il francese — Noi, la Red Bull e la McLaren eravamo racchiusi in un decimo, significa che si è ridotto il gap e che in vetta ci sono più sorprese. Un’auto o l’altra è più favorita in base alle caratteristiche delle piste o al comportamento di un mescola rispetto a un’altra”. Tradotto: un buon bilanciamento e il giusto assetto, con un divario così ridotto, può permettere alla Ferrari di giocare le proprie carte. In attesa del secondo pacchetto-aggiornamenti previsto per Silverstone o al massimo in Ungheria: “Lo faremo nel più breve tempo possibile, ma solo quando sarà il momento giusto — spiega Vasseur — Con il budget cap e i regolamenti di oggi bisogna fare attenzione alle spese e lo sviluppo è meno significativo rispetto a due anni fa (le monoposto sono vicine alla loro top performance, ndr), ciò significa che l’auto va rifinita nei dettagli”. Portare un upgrade a Monaco “sarebbe stato pericoloso, stesso discorso quando c’è una Sprint (finora disputate in Cina e a Miami) o un trittico di gare. Nel frattempo stiamo sviluppando gli aggiornamenti in galleria del vento, li porteremo quando sarà necessario”.
“Meglio due piloti competitivi che solo uno”
Di mettere un ordine di scuderia per i piloti, invece, Vasseur non ne vuole sentire parlare. Così ne beneficia anche la classifica Costruttori, dove tentare l’affondo, almeno dalla prossima stagione, potrebbe essere possibile: “Credo alla competizione tra due piloti del team, così Charles e Carlos si motivano e si spronano a fare meglio — dice — Meglio prendere punti con due piloti, piuttosto che puntare solo su uno. Questo è un bene anche per la performance”. E lo spagnolo è il solito “professionista esemplare, con la stessa mentalità avuta a febbraio quando abbiamo presentato la monoposto: completamente motivato e autore di un ottimo lavoro — aggiunge il team principal — Sa la situazione e che lo aiuteremo fino alla fine della stagione. La prima reazione una volta saputo dell’addio è stata: ‘Ok Fred, è una decisione difficile, ma spingiamo fino all’ultima curva di questa stagione’”.
La vittoria di Leclerc e la SF-24 più da gara che da qualifica
Per Leclerc, invece, la vittoria di Montecarlo serviva dopo un digiuno che durava dal GP d’Austria 2022: “Non è un successo che porta in lui più concentrazione in pista, ma sicuramente autostima per averlo fatto in casa sua, dopo un anno e mezzo senza vincere — dice ancora Vasseur — Aveva la stessa gioia del presidente Elkann, che era sul podio, entusiasta. Con il successo abbiamo sicuramente fatto un bel passo avanti, l’importante è mantenere la stabilità, anche nei weekend difficili che avremo. Remare tutti nella stessa direzione, che noi consideriamo giusta”. Su una vettura quest’anno più forte in gara rispetto che in qualifica, tutto il contrario della passata stagione: “All’inizio del 2023 il delta di performance tra pole e gara era nettamente diverso — spiega il francese — E a parte in alcune occasioni come Budapest, Monaco e Singapore, dove la qualifica è quasi decisiva, la domenica abbiamo sofferto molto. Così quest’anno siamo molto più concentrati a lavorare sul passo-gara già dalle FP1. Alla preparazione per le qualifiche siamo invece più ‘sperimentali’, ma non si tratta di un cambiamento di mentalità, più probabilmente una conseguenza per quanto accaduto nel 2023”.
Il nuovo regolamento 2026
Il futuro, invece, è ancora lontano. Basta giusto un approccio, prima di fare sul serio più in avanti. In particolare con il nuovo regolamento tecnico-motori attivo dal 2026, atteso nella stesura definitiva dopo l’estate: “Siamo in attesa di capire come sarà fatto — commenta Vasseur — La principale variazione sarà al motore, non al telaio (che sarà comunque più leggero). Quello che stiamo facendo al momento è trovare il giusto adattamento del secondo con la forma della nuova Power Unit. Vogliamo evitare di andare troppo lontano coi tempi per assemblarli assieme”.
Il futuro e il rapporto Bozzi-Leclerc
Sul prossimo colpo della Ferrari, Lewis Hamilton, e su quello probabile in futuro, Adrian Newey, è ancora troppo presto parlarne: “Non parlo del secondo perché ogni risposta può essere interpretata a proprio piacimento, al momento mi concentro sulla stabilità del team — dice ancora — Lewis invece lo conosco da 22 anni e della stagione prossima o di tecnica ne parlerò con lui solo in seguito, nel massimo rispetto sia per lui sia per la Mercedes”. Promosso infine Bryan Bozzi, che dal GP di Imola è il nuovo ingegnere di Leclerc: “Si è comportato molto bene, senza fare errori, per lui due weekend perfetti — conclude Vasseur — A Montecarlo non è stato facile perché c’erano tante cose da gestire. Un paio di volte Charles ha chiesto di spingere e lui lo ha ‘tranquillizzato’. Si conoscono da anni, tra loro sono state comunicazioni dirette ed efficaci”.