Friedrich Hölderlin (1770-1843) è senz’altro il poeta di lingua tedesca più enigmatico ed affascinante. La sua vita così travagliata si presta da sempre a trasformarlo in un mito cangiante, che va dallo spirito inquieto al poeta infelice. Vero è che la sua lingua e i suoi temi, così estranei al suo tempo, gli garantiscono una attualità continua. Per me, che ho scelto di scrivere in tedesco, questa sua lingua mi si è rivelata di grande aiuto proprio perché lingua aperta al diverso, la lingua di un poeta sensibile a quanto si annuncia di quel “dio così vicino ma difficile da cogliere!” (Nah ist / Und schwer zu fassen der Gott). Né sorprende che questo immenso poeta sia l’inventore di una Diotima muta, irraggiungibile, diversa dalla Diotima di Socrate, che a suo dire l’aveva introdotto nella complessità di un sentire così essenziale e determinante nella vita di ogni essere umano, di cui egli era tanto consapevole.

G. C.

An Diotima

Schönes Leben! du lebst, wie die zarten Blüten im Winter,
In der gealterten Welt blühst du verschlossen, allein.
Liebend strebst du hinaus, dich zu sonnen am Lichte des Frühlings,
Zu erwärmen an ihr, suchst du die Jugend der Welt.
Deine Sonne, die schönere Zeit, ist untergegangen
Und in frostiger Nacht zanken Orkane sich nun.

A Diotima

Dolce esistenza! Vivi, come le tenere fioriture d’inverno,
Nel mondo invecchiato fiorisci racchiusa, sola.
In amore tendi all’esterno, per soleggiarti nella luce della primavera,
Per riscaldarti in lei, cerchi la giovinezza del mondo.
Il tuo sole, l’età più bella, è tramontato
E nella notte gelida s’accapigliano uragani.

***

An Zimmern

Die Linien des Lebens sind verschieden,
Wie Wege sind, und wie der Berge Grenzen.
Was hier wir sind, kann dort ein Gott ergänzen
Mit Harmonien und ewigen Lohn und Frieden.

A Zimmern

Le linee della vita sono molteplici,
Sono come sentieri, e come limiti dei monti.
Ciò che qui siamo, là può completarlo un dio
Con armonie e con eterne mercede e pace.

***

Das Unverzeihliche

Wenn ihr Freunde vergeßt, wenn ihr den Künstler höhnt,
Und den tieferen Geist klein und gemein versteht,
Gott vergibt es, doch stört nur
Nie den Frieden der Liebenden.

L’imperdonabile

Se dimenticate gli amici, se schernite l’artista,
e intendete per scarso e volgare lo spirito più profondo,
dio lo perdona, ma non disturbate
giammai la pace degli amanti.

***

Hälfte des Lebens

Mit gelben Birnen hänget
Und voll mit wilden Rosen
Das Land in den See,
Ihr holden Schwäne,
Und trunken von Küssen
Tunkt ihr das Haupt
Ins heilignüchterne Wasser.

Weh mir, wo nehm ich, wenn
Es Winter ist, die Blumen, und wo
Den Sonnenschein,
Und Schatten der Erde?
Die Mauern stehn
Sprachlos und kalt, im Winde
Klirren die Fahnen.

Metà della vita

Di pere gialle
E ricoperta di rose selvatiche
La campagna s’inclina verso il lago
Voi cigni leggiadri
E intrisi di baci
Bagnate il capo
Nella sacra acqua austera.

Me misero, dove prendo, quando
Si fa inverno, i fiori, e dove
Lo splendore del sole
E ombre della terra?
I muri si ergono
Muti e freddi, nel vento
Garriscono gli stendardi.

***

Das Angenehme dieser Welt…

Das Angenehme dieser Welt hab’ ich genossen,
Die Jugendstunden sind, wie lang! wie lang! verflossen,
April und Mai und Julius sind ferne,
Ich bin nichts mehr, ich lebe nicht mehr gerne!

Quanto c’è di piacevole in questo mondo…

Quanto c’è di piacevole in questo mondo, l’ho gustato,
Sono trascorse, da quanto! da quanto! le ore della giovinezza,
Aprile e maggio e luglio sono lontani,
Di me non esiste più nulla, non vivo più volentieri!

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