Si chiamano Snus. Sono sacchetti che si posizionano sotto il labbro per rilasciare gradualmente nicotina in bocca per essere poi assorbita nel sangue. Esiste anche la variante con tabacco. Uno studio riportato dal Daily Mail afferma che li utilizza un quinto dei calciatori professionisti della Premier League. Il problema è che questo uso non è privo di rischi e, semmai, le bustine contenenti tabacco sono collegate a una serie di gravi problemi di salute, dal cancro alle malattie cardiache e all’ictus.
Lo studio sui calciatori inglesi
Lo studio è stato commissionato dalla Professional Footballers’ Association (PFA) e ha rilevato che un su cinque della Premier League utilizza snus di nicotina o anche di tabacco. La ricerca ha raccolto i dati di 628 giocatori di sesso maschile della Premier League e della English Football League, e di 51 giocatrici della Women’s Super League, uno studio primo nel suo genere sull’uso di Snus. Lo Snus è un prodotto venduto legalmente nel Regno Unito e non contiene tabacco. Viene spesso confuso con i sacchetti di nicotina che possono però essere acquistati facilmente on line. Le buste funzionano rilasciando nicotina nel sangue per un massimo di 30 minuti.
Di fatto, però, l’uso di questi tipi di sacchetti si teme sia collegato a una serie di problemi di salute: gli utenti possono sviluppare dipendenza dalla nicotina e, come si legge nel rapporto, “un aumento del rischio di cancro all’esofago e al pancreas rispetto ai non fumatori”, così come problemi al cavo orale e cardiovascolari. Sui sacchetti con presenza di sola nicotina, gli autori della ricerca dell’Università di Loughborough affermano che mancano “prove a lungo termine” sulla loro sicurezza: “Bisogna sottolineare che le bustine di nicotina possono fornire un profilo tossico meno rischioso rispetto al fumo o allo snus [del tabacco], ma sono necessarie ulteriori analisi e prove”, hanno dichiarato gli autori.
Il rapporto ha rilevato inoltre che la maggioranza, il 53% degli uomini e il 73% delle donne, mostrava almeno un segno di “dipendenza dalla nicotina, come tendenza a irritabilità e irrequietezza”. E nonostante i pericoli e i segni di dipendenza, il 39% dei giocatori di sesso maschile e il 55% delle giocatrici di sesso femminile hanno riferito di “un beneficio percepito in termini di prestazioni dalle buste di Snus e nicotina”, come per esempio “prontezza mentale” o un effetto calmante prima di una partita. Gli autori dello studio hanno però rimarcato che in realtà la nicotina potrebbe avere effetti negativi sulle prestazioni atletiche, interrompendo la qualità del sonno e alterando l’appetito.
Le ricerche sugli Snus
Una revisione degli studi sugli effetti di queste bustine condotta da ricercatori svedesi ha rilevato che i consumatori di Snus contenenti tabacco avevano un rischio 3,5 volte maggiore di cancro all’esofago rispetto ai non consumatori di tabacco. La stessa revisione ha anche identificato un aumento del 10% del rischio di cancro al pancreas tra i consumatori di queste bustine. Non solo, ci sono rischi maggiori per il cancro allo stomaco e al retto, nonché di morte per cancro in generale. In un articolo pubblicato sull’International Journal of Cancer gli autori hanno affermato che “L’uso dello Snus contenente tabacco può aumentare il rischio di cancro dello stomaco e del retto; le prove suggeriscono un aumento del rischio di mortalità specifica per cancro”. Inoltre, lo Snus è stato anche strettamente collegato a persone che soffrono di lesioni orali medie e gravi.
Dal tabacco masticato allo Snus
“Lo Snus rappresenta la rievocazione di una vecchia modalità di consumo del tabacco, quello masticato”, spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Giacomo Mangiaracina, “tornato in vigore negli anni Ottanta in Svezia, in forma di una pasta di tabacco umido in barattolini colorati, che si inseriva tra la guancia e la gengiva. Successivamente, per una questione igienica”, continua l’esperto, “è stato confezionato in sacchetti monouso da applicare con la stessa modalità. Questi sacchetti rilasciano nicotina, che viene assorbita e va in circolo creando dipendenza ed effetti sistemici analoghi alla nicotina assunta per altre vie. In Italia al momento sono un numero insignificante gli utilizzatori di questi sacchetti gengivali, che si possono trovare in confezione senza tabacco, ammissibili in modo controllato”, conclude Mangiaracina, “soltanto in un percorso di trattamento della dipendenza tabagica”.