La corrida è come un mattatoio a cielo aperto con uno spettacolo, ma ancora peggio, l’animale viene ridicolizzato, giocano con un oggetto prima di ucciderlo. Sono in pochi a saperlo, ma gli allevamenti dei tori destinati alla corrida ricevono milioni di euro di sovvenzioni europee. Questi soldi fanno parte del pacchetto della PAC, la Politica agricola comune, che si basa sugli ettari di terreno o sul numero dei capi di bestiame, senza considerare che fine fanno questi animali. E cioè vengono torturati e uccisi di fronte a un pubblico di migliaia di persone dopo oltre 20 minuti di atroci sofferenze.
Il toro è un erbivoro, un animale tranquillo e mansueto, se non viene messo in situazioni di stress e tensione come nella corrida. Oltre ai soldi europei, la corrida riceve anche 520 milioni di euro l’anno dalla Spagna, e parte di questi finanziamenti vanno anche alle scuole, dove si può entrare già da piccolissimi. Quello dei bambini impegnati nella corrida è un problema condannato anche dall’Onu. Ci sono toreri anche di 15 o 16 anni, ma anche fra il pubblico ci sono bambini molto piccoli.
E una volta che il toro viene ucciso, il suo orecchio viene lanciato nel pubblico come trofeo, e sono soprattutto i bambini che fanno a gara per accaparrarselo. Una volta finito lo spettacolo, i tori vengono macellati proprio dietro l’arena, e la loro carne viene poi venduta nelle macellerie limitrofe. A prezzi stracciati, perché a causa dello stress dell’animale e delle ferite che possono provocare infezioni, è una carne di bassa qualità. Il nuovo parlamento europeo riuscirà finalmente a bloccare i finanziamenti alla corrida, o continuerà a foraggiare questo spettacolo di violenza e morte coi nostri soldi?
Il video è uno spin-off del docufilm sugli allevamenti intensivi Food For Profit di Giulia Innocenzi. A partire dal 7 giugno il film sarà proiettato anche in Spagna