Viaggi

L’Africa Orientale, la natura prima di tutto

Qual è il “fil green” che unisce i viaggiatori consapevoli? Quella voglia di esplorare con gli occhi, e con il cuore. E allora perché non ascoltare il richiamo della Terra madre dove la natura è immensa e la cultura autentica: la Tanzania e il Kenya ti aspettano

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

Africa wild, quella selvaggia per davvero, dove gli imperativi del creato animano il carosello della vita, tra cacciatori affamati e prede svelte. Ad est del continente si rincorrono animali e paesaggi agli antipodi, dalle aride praterie, alla foresta rigogliosa, e ancora laghi grandi come mari, canyon spettacolari che sprofondano in mondi ipogei, e il Kilimangiaro, imbiancato di neve all’equatore. Ma l’Africa Orientale è anche terra dolcissima, quella delle spiagge candide e dell’oceano color smeraldo, dove le maree seguono il ritmo della luna disegnando la costa con il saliscendi delle onde, simili a pennellate d’autore.

Parti per il Kenya o per la Tanzania con la voglia di scoprirne la vera essenza, nel rispetto della natura che ti circonda, e con occhi curiosi per le civiltà che le appartengono. C’è un legame intimo tra i territori e le etnie Masai e Kikuyu, così con le altre 52 tribù radicate nei due stati. Stirpi millenarie dalle radici profonde, portavoci di riti ancestrali, in perfetta comunione con l’ambiente. L’opportunità di incontrare questi fieri Guardiani, è davvero unica, e carpire gli antichi saperi, ascoltare la musica e ammirare le danze, un vero privilegio.

Made by Turisanda ha creato degli itinerari speciali in queste due destinazioni, affini per posizione geografica, proposte pensate per viaggiatori responsabili e consapevoli, sensibili alle tematiche eco-antro sostenibili. Con la linea Sensibility vivrai delle esperienze autentiche che seguono la giusta stagionalità, propongono soggiorni in strutture eco-friendly, mezzi di trasporto il meno impattanti possibile, e servizi che incentivano l’economia locale. Un viaggio nel rispetto dell’ambiente e delle persone, poiché i territori e le culture locali sono il vero tesoro dell’Africa Orientale e del mondo.

I grandi Parchi dell’Africa Orientale

Parti per un viaggio-safari on the road alla scoperta della Tanzania, Paese che conta la bellezza di 14 parchi nazionali, 28 grandi aree faunistiche, e centinaia di piccole riserve protette, a testimonianza di un grande patrimonio naturale e di una grande consapevolezza dell’importanza della sua tutela. Basta dire “Serengetiper evocare quel mal d’Africa che si fa salvezza: 14.700 chilometri quadrati di natura incontaminata e bellissima. La Tanzania rivela altrettanti paesaggi davvero incredibili come la Riserva Nazionale di Ngorongoro, una caldera vulcanica di 16 km di diametro che ospita una flora e una fauna uniche, la Great Rift Valley, la grande spaccatura che segna l’area a nord dello stato circondata da grandi e piccoli vulcani. Così ambienti straordinari come la Riserva di Selous, il Lago Tanganica, habitat di moltissime specie animali e floreali, il Parco di Tarangire, con pianure puntellate da baobab e vaste mandrie di elefanti, e il Parco Nazionale del lago Manyara, uno dei più importanti del Circuito Settentrionale del Paese, Riserva della Biosfera Unesco per la diversità di ecosistemi presenti. Per vivere un’esperienza dal contatto totale, immediato e forte, faccia a faccia con la natura selvaggia, Made Sensibility by Turisanda ti propone Tanzania, Santuario della natura, tour di 8 giorni e 6 notti con guida locale parlante italiano.

Non da meno le meraviglie keniote del Masai Mara National Park, la savana più iconica dell’Africa Orientale, puntellata dalle tipiche acacie ad ombrello, casa dei big five, ovvero leone, leopardo, bufalo, rinoceronte ed elefante, e di un’infinità di grandi e piccoli animali. Più rari gli avvistamenti dei rinoceronti che abitano le praterie del primitivo Amboseli National Park, destinazione molto amata dai fotografi per la visuale perfetta sul Kilimangiaro, il tetto d’Africa che svetta in Tanzania ma incornicia i paesaggi di questo parco. E poi lo Tsavo National Park, quasi un mondo a sé, non a caso è il parco più vasto del Paese e conta la bellezza di 22.000 chilometri quadrati, un’arcadia naturale tra le più importanti del mondo. Per immergerti in queste meraviglie, Made Sensibility by Turisanda ha pensato a Kenya, Tamburi d’Africa, un tour bellissimo di 8 giorni e 6 notti in compagnia di una guida locale parlante italiano.

I grandi parchi della Tanzania e del Kenya sono mondi ancora intonsi che seguono i ritmi delle stagioni. Uno degli spettacoli più sensazionali dell’Africa Orientale è connesso proprio all’arrivo delle piogge che innesca il fenomeno delle grandi migrazioni, più preciso di un ingranaggio svizzero: un esodo di migliaia e migliaia di zebre, gnu e gazzelle che si spostano all’unisono, come spinte da una forza primigenia. La natura è sempre una questione di ascolto.

Il mare e le meraviglie dell’Africa Orientale

Le belle località kenyote di Watamu e Malindi, affacciate sulle acque cristalline dell’Oceano Indiano, offrono una vacanza balneare che può essere molto più che divertimento, relax da spiaggia e ombrellone. Conoscere, immergersi e proteggere gli ambienti costieri, dalla spiaggia orlata da piante endemiche dove le tartarughe marine depongono le uova, ai fondali marini, uno spettacolo subacqueo di coralli e una miriade di specie, è una questione di rispetto e sensibilità. Basta prendere esempio dagli stessi locals che collaborano con le strutture turistiche e il Kenya Wildlife Service per tutelare il Watamu Marine National Park & Reserve, un’area protetta istituita nel 1968 che comprende 10 chilometri quadrati di costa e circa 32 di riserva della biosfera marina, insignita nel 1979 dall’Unesco. Al suo interno si trova la bellissima spiaggia protetta di Turtle Bay, la più nota di Watamu per le nidificazioni di tartarughe marine, affacciata sul litorale di Garoda. Non è un caso se “Watamu” tradotto dallo swahili, la lingua del posto, significa “gente dolce”.

A Malindi potrai scoprire spiagge paradisiache come Che Shale, in prossimità del fiume Galana, e fare incontri memorabili con i cosiddetti “elefanti rosa”, solo per definizione di specie e non per il colore, ma comunque bellissimi e inconsueti in un habitat da cartolina, a poca distanza da una barriera corallina superlativa. E poi, quando si parla del mare dell’Africa Orientale impossibile non includere Unguja, l’isola di Zanzibar, la perla della Tanzania. Atmosfere esotiche, natura tropicale, spiagge come borotalco, mare turchese e trasparenze che rivelano un mondo a colori. Nell’entroterra selvaggio l’uomo si è insediato con rispetto coltivando le terre: Zanzibar è chiamata anche “l’isola delle spezie” e profuma di chiodi di garofano, vaniglia, cardamomo, pepe nero, cannella, noce moscata, frutto dell’albero del pane, jackfruit e citronella. Come tante di queste specie botaniche, vennero importate importate dall’India e dal Sud-Est asiatico anche culture e tradizioni che resero Zanzibar una realtà multiculturale. Dopo gli anni bui dell’imperialismo, oggi si vive nel rispetto reciproco considerando la bellezza dell’incontro, come la natura, il vero tesoro da proteggere e rispettare.

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