Il conduttore si racconta in un'intervista al quotidiano Repubblica, parlando del suo futuro professionale e ripercorrendo le tappe salienti della sua carriera
A Paolo Bonolis è venuta voglia di guardare oltre la tv, di immaginare la fine della sua carriera: “Non ora, ma succederà. Non voglio restare in video a vita“. Prima vorrebbe tornare al Festival di Sanremo: “Può darsi che lo rifarò. A modo mio, come quelli che ho già fatto. Nel 2005 penso di aver dato un contributo importante al cambiamento del festival. Potrebbe essere una bella chiusura”, spiega in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
In Riviera per i prossimi due anni ci sarà Carlo Conti: “Sono felice per lui che è uno dei pochi amici che ho nel mondo dello spettacolo insieme a Antonella Clerici e mio fratello Luca Lamenti. Mi è piaciuta tantissimo la risposta che Carlo ha dato a un giornalista che gli chiedeva se temesse di non fare il 74% di share: non lo farò perché non chiuderò mai alle tre di notte”. In realtà i Festival di Amadeus hanno ottenuto ascolti record, al di là della durata, raggiungendo in valori assoluti picchi di 18 milioni di telespettatori.
Se il Corriere della Sera aveva parlato di pressioni su Amadeus per inserire Povia in gara, Bonolis difende il cantante: “Io Povia lo portai a Sanremo, due volte. Lo riporterei se avesse un brano forte, non mi sono mai chiesto per chi vota un cantante”. Resterà ancora a Mediaset per un anno, forte di un patto personale e di una promessa con Pier Silvio Berlusconi, dove condurrà ancora “Avanti un altro”: “A Mediaset non ho mai avuto pressioni, nemmeno in Rai ma il problema della Rai è che parli di un progetto con un dirigente e un mese dopo non sai se ci sarà ancora. Decide la politica. Oggi più di prima? Non credo sia cambiato molto”.
Il presentatore romano ricorda il suo primo voto a Marco Pannella e di aver “sempre votato nel campo di centrosinistra”: “Vota Giorgia è uno slogan e gli slogan di solito non mi tentano. Elly Schlein su alcune cose la capisco altre no. Ma ha diritto a provarci, a Veltroni non fu permesso. Berlusconi a Palazzo Grazioli mi fece una proposta. Io gli dissi: come faccio a fa’ il portavoce di un partito che non ho manco votato. Si fece una risata. Berlusconi era un uomo simpatico”.
I suoi titoli sono molto amati dal pubblico ma anche criticati perché ritenuti trash: “Rifarei tutto. Quando mi capita di parlare agli studenti di Scienza delle comunicazioni dico sempre: non credete al motto secondo il quale bisogna dare al pubblico quello che il pubblico vuole, pensate sempre a cosa avete voglia di raccontare voi. Ho sempre fatto quello che volevo io, da quando facevo i programmi per bambini. Non ero fatto per dire: cari bambini, ecco a voi i puffi. Il pupazzo Uan mi dava la battuta: un puffo! E io lo acciaccavo con il piede”.
Bonolis ricorda la lite con Antonio Ricci (“Mi fece qualcosa di spiacevole, e glielo dissi in diretta a Domenica in. Accettai di fare i pacchi, andando contro Striscia, anche per questo”) e la fine dell’amore con Sonia Bruganelli, prima smentita e poi confermata con un servizio di copertina su Vanity Fair: “L’abbiamo fatto per i figli, ai quali avevamo già parlato privatamente. Abbiamo scelto una strada ufficiale per evitare che fossero investiti dal gossip”.
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Riceviamo e pubblichiamo
Gentile redazione,
abbiamo letto l’intervista a Paolo Bonolis (pubblicata sul quotidiano la Repubblica e ripresa da voi) in cui il conduttore lamenta che AntonioRicci gli avrebbe fatto «qualcosa di spiacevole». Nessuna spiacevolezza, soltanto il sacrosanto smascheramento di una ciarlatana, che è una delle missioni di Striscia la notizia. Nel novembre 2003, a Domenica in, Paolo Bonolis presentò «La signora Palma Casalino, una tra le più rappresentative e stimate medium italiane». Durante tutta l’intervista non mise mai in dubbio la capacità della donna di parlare coi defunti. A Striscia fummo sorpresi e sepolti da segnalazioni e proteste: «Fa pubblicità ai maghi. Quando era a Striscia li demoliva al grido di “sole, bufale, trabocchetti, patacche!”». E ancora: «Non dite niente perché è vostro amico, ma è uno scandalo che sul servizio pubblico, solo per fare ascolti, si sfrutti il dolore delle persone». Allora fu mandato Max Laudadio, con l’aiuto di una coppia di complici (marito e moglie), a svelare l’imbroglio della medium. L’uomo, fingendo di essere vedovo, chiese alla Casalino di parlare con la moglie morta, che in realtà stava aspettando, viva e vegeta, fuori con Laudadio. La medium si mise in contatto con la defunta, seguì smascheramento con i soliti effetti comici. Ma la Rai – il servizio pubblico – invece di chiedere scusa e prendere provvedimenti, concesse all’inviperito Bonolis dagli studi di Domenica in di attaccare personalmente Antonio Ricci nell’ora di maggior ascolto e sforando addirittura nel Tg1 delle 20. Bonolis nell’intervista sostiene inoltre: «Accettai di fare i pacchi, andando contro Striscia, anche per questo». Ma questa è un’altra bugia facilmente verificabile visto che il fattaccio accadde a Domenica In nel novembre 2003, quando Bonolis già conduceva Affari Tuoi da tempo.
L’Ufficio stampa di Striscia la notizia