Quando una birra (o un bicchiere di champagne) di troppo si trasforma in insulto e molestie. E in uno sport tradizionalmente sobrio come il tennis non è ammesso: al Roland Garros, il pubblico dimostra di essere l’esatto opposto, in tutti i sensi. La direttrice del torneo parigino Amélie Mauresmo, infatti, dopo le lamentele dei tennisti in gara, ha deciso di prendere provvedimenti drastici: stop all’alcool sulle tribune. Concentrazione e silenzio hanno lasciato spazio alla maleducazione e alla cafonaggine del pubblico?
Djokovic chiede rispetto: non è la prima volta che accade quest’anno
“Rispetto”. È quello che chiede Novak Djokovic nella conferenza stampa post-partita dopo la vittoria al secondo turno contro lo spagnolo Carballés Baena. Troppo anche per chi si è alimentato per un’intera carriera con gli insulti provenienti dalle tribune. Una sfida accolta molto spesso, ma a tutto c’è un limite. “I tifosi sono molto appassionati, soprattutto qui. Ho provato nel bene e nel male cosa significa. So bene che in campo non è possibile giocare in un ambiente del tutto neutrale. A noi tennisti farebbe piacere ma sappiamo che non è possibile. Qui devi essere consapevole che ti aspetta una grande battaglia non solo col tuo avversario. Ti rendi conto di spendere energie che potresti usare per la tua partita ma a volte non hai scelta…devi semplicemente affrontare qualcuno che ti sta infastidendo“. Una linea sottile che, più volte, negli ultimi anni si è spezzata. Il tennista serbo non è nuovo a questo tipo di dinamiche. Nel mese di gennaio, infatti, durante gli Australian Open, il numero 1 al mondo aveva litigato con un tifoso sostenitore del suo avversario Popyrin: “Scendi e vieni a dirmelo in faccia”. Senza troppi giri di parole.
Non solo Djokovic: proteste di Goffin e Swiatek
“Si è andati troppo oltre. Così è davvero troppo. Sta diventando come il calcio, presto ci saranno fumogeni, hooligans e scontri sugli spalti. Sta diventando ridicolo. Qualcuno mi ha sputato una gomma da masticare addosso“. Il tennista belga David Goffin ha denunciato quanto accaduto nel match contro il francese Mpetshi Perricard. Una caduta di stile e un comportamento inaccettabile da parte del pubblico francese che si sta dimostrando antisportivo. L’atmosfera al Roland Garros sta diventando malsana e ad accorgersi, è più di una persona. La provocazione al termine della gara, diventa quasi “obbligata” da parte dei tennisti, il loro unico modo per scaricare la tensione e gli insulti ricevuti. Urla e ululati che non sono passati inosservati a Iga Swiatek: “Gridate pure tra uno scambio e l’altro, ma non durante, per favore. È un problema per la nostra concentrazione”. E se a dirlo è una che fa della concentrazione il suo maggior punto di forza. Non gli unici ad avere più di qualche battibecco con il simpatico pubblico di Parigi: Daniil Medvedev è un altro esmepio.
Bisogna rispettare i limiti
Il proibizionismo colpisce il Campo Philippe-Chatrier, quasi un secolo dopo il Volstead Act americano. “Finora l’alcol era autorizzato sugli spalti, all’esterno della tribuna dei giocatori e della tribuna presidenziale. Adesso è finita ovunque” è la sentenza della direttrice dello Slam ed ex campionessa Amélie Mauresmo. Un divieto forzato ma necessario annunciato in un’intervista a L’Equipe: “Per le partite un po’ calde scegliamo anche arbitri esperti e che soprattutto siano pienamente capaci di gestire la partita e il pubblico. Se c’è anche il minimo comportamento che oltrepassa il limite, quella sarà l’uscita. Anche se identificare una persona non è sempre facile. L’energia e l’entusiasmo sono molto positivi ma bisogna rispettare i limiti“.
Il pubblico non si sa più comportare?
Nato nel 1500 come sport per l’aristocrazia e per l’élite societaria, il pubblico era abituato a mantenere una certa compostezza. Oggi, il tennis è cultura pop: il silenzio non è più una prerogativa. “Quiet please”, (“Silenzio, per favore”), “Ladies and gentleman, players are ready. Thank you” (“Signore e signori, i giocatori sono pronti. Grazie”) questo chiede l’arbitro di campo. Una pacatezza che non merita il comportamento del pubblico, caduto nella trappola del “trash talking” appartenente a sport meno regali. Lo sport aristocratico per eccellenza (equiparabile al golf) è diventato uno del popolo. Per certi versi, nonostante tutto, i tifosi dell”Île-de-France possono essere compresi. Con un solo tennista francese al terzo turno e sei eliminazioni, annegare le proprie delusioni nell’alcol era l’unica trasgressione che gli si era concessa. Ma una birra di troppo non è concessa, soprattutto al Roland Garros.