La tenuta fisica, la solidità dei colpi, la varietà delle armi a disposizione. Jannik Sinner vola agli ottavi di finale del Roland Garros e lancia almeno tre ottimi segnali, ora che si inizia a fare sul serio. Superati i primi due turni agevoli, il russo Pavel Kotov era il primo vero test per Sinner dopo lo stop forzato di quasi un mese dovuto all’infortunio all’anca. L’azzurro numero 2 al mondo lo ha battuto in tre set con un eloquente 6-4, 6-4, 6-4. Segno di una partita ostica, che però Sinner ha saputo maneggiare con la dovuta cura e di fatto controllare dall’inizio alla fine: “Ho mantenuto la concentrazione sul mio tennis, mi sono divertito“, ha detto a fine match. Ora agli ottavi attende il vincente della sfida tra il francese Corentin Moutet e l’austriaco Sebastian Ofner. Replicare il suo miglior risultato in carriera al Roland Garros – i quarti nel 2020 – è più che una speranza.

Kotov è attualmente il numero 56 al mondo, ma a Parigi aveva buttato fuori prima Norrie e poi Wawrinka. Stava giocando un ottimo tennis, fatto di una grande prima di servizio e di colpi pesanti da fondo. Sinner però non si è mai fatto realmente impensierire: ha concesso appena una palla break in tutto il match. E ha dato gli ottimi segnali di cui sopra, che ora suonano come campanelli di allarme per i suoi avversari. Innanzitutto, vista la carenza di allenamenti alle spalle, stupisce la tenuta fisica perfetta in una partita che comunque ha superato le 2 ore e mezza di gioco. Sinner poi conferma di aver ritrovato il feeling completo con il suo gioco. Il servizio funziona: percentuale di prime sopra il 60% e 8 punti su 10 vinti con la prima in campo. Ma anche la bellezza di 36 vincenti: dalle fucilate di dritto ai deliziosi rovesci lungolinea.

Quello che stupisce di più però è la varietà dei colpi di Sinner, che ha saputo mettere nel mirino la più grande debolezza del suo avversario: la mobilità fisica. Il break decisivo nel terzo set, quello che di fatto ha chiuso il match, è stato un festival di smorzate, condite pure da un passante al volo. Anche a rete l’azzurro ha mostrato di trovarsi a suo agio, tra volee e appoggi di polso. Per gradire, infine, pure qualche lob e un passante di rovescio spalle alla rete (il punto dell’incontro). I numeri confermano le sensazioni: a rete Sinner ha vinto 11 punti su 15. E ad un certo punto Kotov ha mostrato sconsolato tutta la sua frustrazione: come si fa a colpire un avversario che ti costruisce la sua rete da fondocampo ma poi sa uscire dallo scambio sia con la palla rete che scendendo a rete?

È la domanda che ora si porranno in molti. Perché inevitabilmente la condizione di Sinner è in crescita. Lui stesso aveva predicato cautela a inizio Roland Garros. Certo, la possibilità che il fisico presenti il conto dopo un mese di cure riabilitative è sempre dietro l’angolo. Ma al netto degli imprevisti questo Sinner è di nuovo un candidato alla vittoria dello Slam. Prosegue la sua corsa verso la posizione numero 1 al mondo e trascina l’ondata azzurra a Parigi, dove agli ottavi ci sono già Matteo Arnaldi ed Elisabetta Cocciaretto. In attesa di Jasmine Paolini e di Lorenzo Musetti, che sabato affronterà Novak Djokovic e avrà un tifoso speciale dalla sua parte, nato a San Candido il 16 agosto 2001.

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