La “morte” dopo l’agonia. Organizzato per la prima volta nel 1905, il Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra sparisce definitivamente dal panorama delle rassegne espositive planetarie dopo esserne stata una delle vetrine più ambite. Il Comitato permanente che si occupava della sua organizzazione ha ufficializzato l’impossibilità di proseguire. Per questo chiederà anche lo scioglimento della Fondazione che era riuscita a rianimarlo nel 2024, ossia 5 anni dopo l’ultima edizione, quella del 2019.

Il Comitato permanente del GIMS ha preso atto che “ci sono troppe incertezze legate all’industria automobilistica e alla perdita di attrattiva delle grandi fiere automobilistiche europee”.

Lo stesso Comitato parla di una “decisione deplorevole”, che non deve tuttavia far dimenticare gli sforzi compiuti per provare a riportare in carreggiata il Motor Show. Come ha spiegato il suo presidente, Alexandre de Senarclens, le ragioni della scelta della Fondazione sono da ricercare nel “disinteresse dei produttori per il salone di Ginevra”, ma anche nella “concorrenza delle fiere di Parigi e Monaco, privilegiate della aziende locali” e nella difficoltà di reperire i fondi per mantenere il vita la rassegna, che negli anni migliori era riuscita a contabilizzare fino a 600.000 visitatori e 10.000 giornalisti con la presenza di oltre 120 espositori distribuiti su una superficie superiore ai 120.000 mq.

Le case automobilistiche hanno finito per presentare il conto agli organizzatori e agli operatori turistici locali. Ai primi non è stato perdonato il tardivo annullamento dell’edizione del 2020 per via della pandemia (e i relativi costi sostenuti dagli espositori), ai secondi la tariffe e le richieste sempre più esose per la logistica.

L’esperienza accumulata in questi anni contribuirà a “salvare” almeno l’evento del Qatar, dove il Geneva International Motor Show di Doha aveva esordito nell’ottobre del 2023 e dove tornerà nel novembre del prossimo anno. Il Golfo Persico è la nuova frontiera degli organizzatori e verosimilmente anche di una parte dei costruttori, interessati a nuovi mercati.

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