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“Adoravo il mio lavoro, ma una collega parlava sempre male di me così mi sono licenziata: è stata la scelta migliore della mia vita”

l racconto risale a quando la donna aveva 30 anni. Il lavoro, racconta, era perfetto per lei, ma l'atteggiamento di una collega l'ha portata alla scelta definitiva

Ignorata e trattata male da una collega a tal punto da doversi licenziare. È quanto accaduto a una donna che ha raccontato la sua (brutta) esperienza lavorativa su Business Insider. Andare d’accordo con tutti sul luogo di lavoro è quasi un’utopia, ma la protagonista del racconto tutto immaginava meno che di dover arrivare al licenziamento.

Il racconto risale a quando la donna aveva 30 anni. Il lavoro, racconta, era perfetto per lei, lunghi viaggi con il team, auto di lusso. La situazione cambia però quando viene spostata in una nuova squadra: “Non siamo diventati subito amici come con il team precedente, ma il lavoro i piaceva, così come la paga e l’opportunità di visitare posti nuovi”. Col tempo però, la protagonista si rende conto di non piacere a una delle nuove colleghe. “Mi ha ignorato, mi ha escluso dalle conversazioni, ha alzato gli occhi al cielo mentre dicevo la mia e mi ha contraddetto ogni volta che poteva – racconta – Si è anche lamentata di me con i nostri colleghi, alcuni dei quali mi hanno raccontato cosa stava dicendo alle mie spalle”. La lavoratrice prova ad andare avanti fino a quando scopre che, addirittura, la collega era andata a lamentarsi di lei con il capo.

Insomma la situazione per la protagonista del racconto diventa insostenibile. “Il suo comportamento mi rendeva impossibile svolgere il mio lavoro – scrive su Business Insider – Smettere avrebbe significato una perdita finanziaria, ma lavorare con lei era una tortura“. Così la lavoratrice decide di andarsene. La scelta? Si è rivelata “la migliore decisione lavorativa che abbia mai preso”, racconta.

Da lì la donna è tornata a studiare, iscrivendosi a un corso di laurea magistrale in psicologia clinica. “Ho potuto analizzarmi vedermi sotto una nuova luce. Ho imparato che non è necessario che piaccia a tutti. Sembra ovvio, ma ho sempre cercato di modellarmi in chi pensavo che le persone volessero che fossi”.