Elezioni 2024

Europee, Ciocca: “Io, Brad Pitt della politica, attaccato perché sex symbol. Forza Italia mi voleva, ma io sono lo Javier Zanetti della Lega”

Angelo Ciocca, europarlamentare uscente, è spesso sopra le righe: calpestò con le scarpe il report di Moscovici, ha mostrato il cartellino rosso a Ursula von der Leyen. In Lombardia, soprattutto nel Pavese, ha da sempre decine di migliaia di preferenze e in virtù di queste, nonostante qualche scontro in passato con Matteo Salvini, corre di nuovo per Bruxelles con la Lega in una campagna elettorale iniziata tra balletti pop e crociate contro l’ideologia woke.

Ciocca, si sente più tranquillo ora che anche il Papa ha sdoganato il politicamente scorretto?

Guardi, io potrei dire di essere stato vittima di sessismo.

Lei?

Gli avversari mi hanno sempre definito il Brad Pitt della politica, mi attaccavano per essere un sex symbol e non mi sentivo così.

Non lo prendeva come un complimento?

In politica i complimenti andrebbero fatti e presi per quello che si fa. Per questo dico che c’è un po’ di sessismo.

O di “frociaggine”. Il Papa forse è “ciocchiano”? Alla fine si è dovuto scusare.

Avrebbe dovuto scusarsi chi lo ha tradito, era ovvio che il Papa avesse detto quelle cose in un contesto informale e a taccuini chiusi. Il Papa non è ciocchiano, ma Ciocca è cristiano come le radici cristiane dell’Europa, basti pensare alla bandiera europea con le 12 stelle della corona di Maria. Il Papa è pastore del gregge e il Pastore ha il compito di proteggere tutti dai predatori.

Va bene, però qualcuno esagera. Ha visto che Cristian Pasolini, segretario della Lega di Mantova, ha chiamato un bambino “negroide”? Si è dovuto dimettere.

Per usare un termine sgarbiano, Pasolini è stato una capra. Dopodiché non c’è limite al peggio: in una scuola media di Treviso, i genitori di fede islamica hanno detto all’insegnante di non far studiare la Divina Commedia perché Dante era razzista e islamofobo. Il preside ha acconsentito.

Ma è vero che l’ha volevano in Forza Italia?

Non solo Forza Italia! Ma io sono come Javier Zanetti, il capitano dell’Inter, non cambio mai squadra. Da 30 anni porto la stessa maglia. Guardi, parliamo di islamizzazione, immigrazione clandestina, contrasto alla guerra e al terrorismo, lavoro, impresa, Made in Italy. Anzi, mi auguro che presto si parli di Born in Italy, che ci dice dove è nato un prodotto e da dove arrivano i suoi ingredienti. Non mi sembrano temi banali.

Sì, però lei a un certo punto era tra gli animatori del Comitato Nord voluto da Bossi. Le basta l’autonomia ottenuta da Salvini?

Anche il Consiglio d’Europa ha approvato le raccomandazioni per l’autonomia come chiave per ridurre le disuguaglianze territoriali. L’Italia, grazie alla Lega, è sulla strada giusta e deve proseguire celermente, senza autovelox politico.

Ma Salvini saluta, se va male?

Mi batterò perché dopo le importantissime Europee si rispetti lo statuto e si convochino i congressi. Ma fino a dopo il voto, nella Lega non ci saranno distrazioni: tutti uniti verso l’obiettivo. Salvini è il leader della Lega, Bossi è una persona intelligente.

Mezzo partito vuole cacciare Salvini.

La Lega non ha mai espulso nessun leader, è sempre stato il leader a dettare la necessità di un cambiamento. La scelta di un nuovo leader la fanno i militanti e la validano i cittadini.

Come le è venuto in mente quello spot elettorale con quattro ragazze che ballano una canzone che parla di lei?

Glenda, Carolina, Giulia e Nicola sono mie giovani fan. Volevano darmi una mano per avvicinare i giovani alla politica contro l’astensionismo. Perché fermarle? Dicono di esserci riuscite. Hanno cantato “l’Europa da svegliare, basta insetti da mangiare”. Nessuno, nei miei numerosi incontri, e ne ho fatti davvero molti, mi ha detto che hanno lanciato un messaggio sbagliato.

Lei ha riesumato pure Miss Padania in campagna elettorale.

Un’occasione per parlare del Nord, per raccontare la nostra identità e le nostre tradizioni. Alla vincitrice consegneremo la raggiera lombarda con cui Manzoni immaginò la sua Lucia Mondella. Dante, Manzoni, Carducci, D’annunzio, Montale sono la nostra storia, non bisogna mai dimenticarla.

Per fortuna non fate Mister Padania, se la dovrebbero vedere con Brad Pitt.

Controlli su Google, mi chiamavano così.