Oggi comincia il tanto atteso Pride Month, il mese dell’orgoglio che porterà in piazza centinaia di migliaia di persone in tutta Italia. E se in alcune città le prime parate si sono già svolte, oggi scenderanno in piazza città a me care. Come Perugia, dove Omphalos insieme alle realtà locali darà vita all’Umbria Pride. O ancora Padova. E per la prima volta, in Sicilia, sarà il turno di Enna, che comincia così la sua avventura dentro l’onda arcobaleno. (Per la lista completa, clicca qui).
Come ogni anno vedremo negozi e locali con le nostre insegne, la bandiera rainbow e quella della comunità transgender. Sarà un’esplosione di colori e sarà tutto bellissimo. Certo, ok. Ma. Mi preme, in quanto attivista Lgbtqia+, ricordare alcune questioni per me fondamentali quando ci si approccia sia al Pride Month sia alle singole manifestazioni, da parte di realtà esterne alla comunità stessa.
E quindi, in ordine.
1. Noi persone Lgbtqia+ non siamo un marchio da esibire. Men che mai un brand. È certamente bello vedere negozi e locali che espongono le bandiere arcobaleno e i nostri vessilli, ma occorre ricordare che la nostra è una lotta politica. Nasce dall’esigenza di abbattere ogni discriminazione contro la nostra comunità e di allargare questa battaglia a tutte le altre ingiustizie che lacerano la nostra società. Non è una coccarda da mettere in vetrina per vendere di più.
Se vuoi essere solidale, devi esserlo sempre. Dando dignità a chi lavora per te con salari equi e rispettando i suoi diritti. E non discriminando, per nessuna ragione (sarà utile una rilettura dell’articolo 3 della Costituzione).
2. La comunità arcobaleno non è un trend. È certamente bello vedere le bacheche sui social network tutte colorate, con la bandiera rainbow, ma la solidarietà deve essere costante se vuole essere credibile. Dai comportamenti quotidiani alle intenzioni di voto. Se metti la foto con l’arcobaleno e poi voti a destra, sei solo utile a chi vuole limitare i nostri diritti e la nostra felicità. Se ti fotografi con le nostre insegne e poi fai battute omofobe o taci di fronte ad esse, nei momenti di vita quotidiana, stai solo usando dei simboli politici a sproposito.
3. La nostra comunità non è merce di scambio per campagne elettorali. È importante che i partiti che si dicono alleati scendano in piazza a manifestare insieme a noi, ma non ha senso sventolare il proprio simbolo se poi, per il resto dell’anno, non seguono azioni concrete di supporto o se si continua a coltivare omofobia.
Per fare un esempio concreto: qualche anno fa al pride di Catania vennero alcuni militanti di partito (il maschile non è casuale), uno di quelli a due cifre per intenderci. Nelle loro chat, però, si fecero battute sul camminare con le spalle ben rivolte al muro, per non avere sorprese (poi un giorno vi spiegherò come funziona il K-gay-B). Bene, se il tuo universo culturale è uguale a quello di un cavernicolo, il pride non è il posto giusto per te. Oltre al fatto che non sappiamo cosa farcene del lato B di gente siffatta.
4. Per favore, basta con retorica del “love is love”. Lo sappiamo che abbiamo diritto ad amare chi vogliamo, non c’è bisogno di ricordarlo. L’amore, tuttavia, non può essere l’unico parametro di valutazione della liceità di un’identità. Non siamo tollerabili o rispettabili solo perché “amiamo”. Potrei essere la persona più anaffettiva del pianeta o frequentare l’omosessualità solo perché mi piace fare sesso con altri uomini. Sarei per questo meno degno di rispetto?
Le persone eterosessuali non sono valutate in base al loro agito sentimentale o sessuale. Se si sposano nessuno chiede loro se le loro relazioni sono supportate da sentimenti robusti. È un dato di fatto. Non si capisce perché dovremmo avere questo dovere ad amare per ottenere rispetto e protezione dal nostro contesto sociale.
5. Concludo ricordando che è sicuramente importante che la società tutta si apra alle istanze Lgbtqia+, men che mai in questi tempi di fascismo strisciante che si abbatte sui nostri diritti. Ma il sostegno deve essere concreto. Come puoi fare per essere davvero utile? È molto semplice. Aiuta i pride della tua zona, con donazioni o militando. Partecipa alle nostre marce. Stacci accanto durante le nostre iniziative culturali, dove è utile confrontarsi per imparare cosa c’è ancora da cambiare nella nostra società. E fa’ sentire la tua voce se vedi ingiustizie contro la comunità arcobaleno, al bar come nel posto di lavoro, passando per la famiglia. Su Facebook o Instagram è semplice mostrare solidarietà. Noi però abbiamo bisogno di alleati/e, non di like sui social.
Per il resto siate benvenutɜ al pride, e buon mese dell’orgoglio a tuttɜ!
Dario Accolla
Attivista e scrittore
Diritti - 1 Giugno 2024
Inizia il Pride Month: 5 punti fondamentali per mostrare davvero sostegno alla comunità Lgbt+
Oggi comincia il tanto atteso Pride Month, il mese dell’orgoglio che porterà in piazza centinaia di migliaia di persone in tutta Italia. E se in alcune città le prime parate si sono già svolte, oggi scenderanno in piazza città a me care. Come Perugia, dove Omphalos insieme alle realtà locali darà vita all’Umbria Pride. O ancora Padova. E per la prima volta, in Sicilia, sarà il turno di Enna, che comincia così la sua avventura dentro l’onda arcobaleno. (Per la lista completa, clicca qui).
Come ogni anno vedremo negozi e locali con le nostre insegne, la bandiera rainbow e quella della comunità transgender. Sarà un’esplosione di colori e sarà tutto bellissimo. Certo, ok. Ma. Mi preme, in quanto attivista Lgbtqia+, ricordare alcune questioni per me fondamentali quando ci si approccia sia al Pride Month sia alle singole manifestazioni, da parte di realtà esterne alla comunità stessa.
E quindi, in ordine.
1. Noi persone Lgbtqia+ non siamo un marchio da esibire. Men che mai un brand. È certamente bello vedere negozi e locali che espongono le bandiere arcobaleno e i nostri vessilli, ma occorre ricordare che la nostra è una lotta politica. Nasce dall’esigenza di abbattere ogni discriminazione contro la nostra comunità e di allargare questa battaglia a tutte le altre ingiustizie che lacerano la nostra società. Non è una coccarda da mettere in vetrina per vendere di più.
Se vuoi essere solidale, devi esserlo sempre. Dando dignità a chi lavora per te con salari equi e rispettando i suoi diritti. E non discriminando, per nessuna ragione (sarà utile una rilettura dell’articolo 3 della Costituzione).
2. La comunità arcobaleno non è un trend. È certamente bello vedere le bacheche sui social network tutte colorate, con la bandiera rainbow, ma la solidarietà deve essere costante se vuole essere credibile. Dai comportamenti quotidiani alle intenzioni di voto. Se metti la foto con l’arcobaleno e poi voti a destra, sei solo utile a chi vuole limitare i nostri diritti e la nostra felicità. Se ti fotografi con le nostre insegne e poi fai battute omofobe o taci di fronte ad esse, nei momenti di vita quotidiana, stai solo usando dei simboli politici a sproposito.
3. La nostra comunità non è merce di scambio per campagne elettorali. È importante che i partiti che si dicono alleati scendano in piazza a manifestare insieme a noi, ma non ha senso sventolare il proprio simbolo se poi, per il resto dell’anno, non seguono azioni concrete di supporto o se si continua a coltivare omofobia.
Per fare un esempio concreto: qualche anno fa al pride di Catania vennero alcuni militanti di partito (il maschile non è casuale), uno di quelli a due cifre per intenderci. Nelle loro chat, però, si fecero battute sul camminare con le spalle ben rivolte al muro, per non avere sorprese (poi un giorno vi spiegherò come funziona il K-gay-B). Bene, se il tuo universo culturale è uguale a quello di un cavernicolo, il pride non è il posto giusto per te. Oltre al fatto che non sappiamo cosa farcene del lato B di gente siffatta.
4. Per favore, basta con retorica del “love is love”. Lo sappiamo che abbiamo diritto ad amare chi vogliamo, non c’è bisogno di ricordarlo. L’amore, tuttavia, non può essere l’unico parametro di valutazione della liceità di un’identità. Non siamo tollerabili o rispettabili solo perché “amiamo”. Potrei essere la persona più anaffettiva del pianeta o frequentare l’omosessualità solo perché mi piace fare sesso con altri uomini. Sarei per questo meno degno di rispetto?
Le persone eterosessuali non sono valutate in base al loro agito sentimentale o sessuale. Se si sposano nessuno chiede loro se le loro relazioni sono supportate da sentimenti robusti. È un dato di fatto. Non si capisce perché dovremmo avere questo dovere ad amare per ottenere rispetto e protezione dal nostro contesto sociale.
5. Concludo ricordando che è sicuramente importante che la società tutta si apra alle istanze Lgbtqia+, men che mai in questi tempi di fascismo strisciante che si abbatte sui nostri diritti. Ma il sostegno deve essere concreto. Come puoi fare per essere davvero utile? È molto semplice. Aiuta i pride della tua zona, con donazioni o militando. Partecipa alle nostre marce. Stacci accanto durante le nostre iniziative culturali, dove è utile confrontarsi per imparare cosa c’è ancora da cambiare nella nostra società. E fa’ sentire la tua voce se vedi ingiustizie contro la comunità arcobaleno, al bar come nel posto di lavoro, passando per la famiglia. Su Facebook o Instagram è semplice mostrare solidarietà. Noi però abbiamo bisogno di alleati/e, non di like sui social.
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La battaglia in difesa dell’aborto in Europa. “Serve un sistema Ue che lo garantisca a prescindere dal Paese. Dal basso si cambiano le leggi”
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Il Tar Campania, con sentenza n. 1354/2025 ha accolto il ricorsopresentato da un gruppo di società di charter e da Confindustria Nautica, rappresentate dagli avvocati Enrico Soprano e Federica Esposito, contro il Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, teso all’annullamento del disciplinare integrativo del Regolamento di organizzazione dell' Amp, laddove prevedeva condizioni vessatorie per le Società di charter. In particolare la regolamentazione prevedeva penalizzazioni con riguardo al regime autorizzatorio, il versamento di oneri di segreteria, l’installazione obbligatoria del sistema identificativo Ais. Il Tar ha sancito invece l’incompetenza dell’Ente gestore ad introdurre tale regime, rivestendo carattere innovativo rispetto al regolamento di gestione.
“L’Associazione nazionale di categoria di Confindustria è articolata in 9 Assemblee di settore in rappresentanza di tutta la filiera - spiega il direttore Generale di Confindustria Nautica, Marina Stella - ultima, solo in ordine di costituzione, proprio quella dedicata alle imprese del charter, cui abbiamo assicurato importanti innovazioni normative e per cui continuiamo a lavorare per un nuovo pacchetto di riforma del Codice della nautica da diporto. Auspichiamo che l’ulteriore rafforzamento in corso della nostra compagine associativa porti ulteriori risultati".
"Si tratta di un importante riconoscimento dei diritti delle imprese della locazione e del noleggio che proprio in Campania rappresentano un hub di assoluto rilievo nazionale e internazionale e si specchiano nella qualificata rappresentanza in Confindustria Nautica. La Province di Napoli e Salerno insieme rappresentano il primo polo nazionale in termini di addetti del charter" conferma il responsabile dei Rapporti istituzionali di Confindustria Nautica, Roberto Neglia, che ha seguito la vicenda insieme al consigliere dell’Assemblea 9, Sebastiano Iuculano.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se non riusciamo a fermare chi ha utilizzato in modo illegittimo il software israeliano contro giornalisti, attivisti e forse persino contro un sacerdote, se non ci riusciamo stavolta, la prossima volta faranno peggio. Soprattutto contro i cittadini comuni. Questa battaglia non è contro la Meloni –che scappa dal Parlamento– ma a favore della libertà di quella che i populisti chiamano 'la gente normale'. Credetemi: o li fermiamo ora o la prossima volta faranno peggio. È in gioco la libertà dei cittadini, non solo la privacy". Lo scrive Matteo Renzi nella Enews.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Finalmente abbiamo un leader in Europa che abbia insieme una visione e un futuro. Macron ha poco futuro, Meloni ha poca visione: Merz sarà il vero capo dell’Europa, con buona pace di chi diceva che Meloni sarebbe stata il ponte con l’America. Credo che purtroppo l’unico ponte la Meloni lo stia costruendo con l’Albania del centro migranti, un ponte pagato caro dai contribuenti a forza di viaggi andata e ritorno". Lo scrive sulla Enews Matteo Renzi.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".