No all’utilizzo di armi italiane contro la Russia e “nessun nostro soldato” andrà “in Ucraina perché non siamo in guerra” con Mosca. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce la posizione italiana e avverte gli alleati: “Attenzione perché” i rischi “di una terza guerra mondiale aumentano se non si fa attenzione. Basta un piccolo errore per conseguenze nefaste. Questo deve essere chiaro”. Tajani parla da Rapallo, dove partecipa al convegno nazionale dei giovani di Confindustria: lo fa a poche ore dall’annuncio di Biden che ha autorizzato Kiev a usare armi Usa a corto raggio per colpire in Russia. Ma subito Tajani annuncia l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti e armi.

“Non dobbiamo compier passi falsi” – La fine delle restrizioni per l’Ucraina sull’uso delle armi inviate dai paesi occidentali era stata caldeggiata dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg: la Francia ha aperto la strada, poi Canada, Polonia, Svezia e Danimarca l’hanno seguita. E dopo il no iniziale e le caute aperture dei giorni scorsi, è arrivato anche l’ok di Berlino. Ma “le scelte e le dichiarazioni di Scholz” sull’uso delle armi tedesche in territorio russo “non sono le nostre“, sottolinea il ministro degli esteri italiano. “Non siamo dei guerrafondai. Nessun nostro soldato in Ucraina perché non siamo in guerra con la Russia. E non autorizziamo l’uso delle armi che diamo a Kiev fuori dai confini dell’Ucraina. Anche la Nato non è in guerra con Mosca. Attenzione, è un momento delicato non dobbiamo compier passi falsi. Non dobbiamo mettere a rischio la pace con passi o dichiarazioni avventate”, ha aggiunto Tajani. Il vicepremier e leader di Forza Italia ribadisce il “sostegno incondizionato” dell’Italia a Kiev, “mandiamo tutto ciò che noi possiamo”, e annuncia che tra poche settimane arriverà un “nuovo pacchetto” di aiuti e armi per l’Ucraina. E Tajani si allinea anche alle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto: non c’è “nessun problema a togliere il segreto sulla fornitura di armi all’Ucraina, ma poi bisognerà evitare speculazioni”, sottolinea il vicepremier.

Conte: “Vedo una adesione ad una economia di guerra” – Sempre dalla convention dei giovani di Confindustria a Rapallo, interviene anche il leader del Movimento 5 stelle: “Oggi c’è un modo acquiescente e passivo di vivere la situazione geopolitica attuale, ci vedo una adesione ad una economia di guerra“, afferma Giuseppe Conte. “Sul conflitto Russia-Ucraina – aggiunge – si è sposata la logica dell’escalation militare e anziché andare a chiedere lo scorporo dal deficit rispetto al Pil di investimenti per il sistema produttivo, il sociale, la transizione green, l’impatto dell’IA, si propone di investire in aiuti militari. L’Europa deve scegliere“, conclude il leader del M5s.

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