Cultura

Dal Monte di Pietà di Napoli al Nuraghe Losa: dove vanno i soldi del ministero per la conservazione del patrimonio culturale

Il Mic ha stanziato 240 milioni di euro per oltre 70 operazioni di diversa natura. A beneficiarne è in particolare la Campania seguita da Toscana e Lazio

di Marco Ferri
Dal Monte di Pietà di Napoli al Nuraghe Losa: dove vanno i soldi del ministero per la conservazione del patrimonio culturale

L’articolo 9 della Costituzione lo indica chiaramente: allo Stato, cioè a tutti noi, tocca tutelare il patrimonio storico-artistico perché ci appartiene. E’ una dizione superata, perché in realtà si tratta del “patrimonio culturale” inteso nella sua totalità, mentre quello “artistico” oggi è considerato solo quello composto dai beni artistici mobili. Ad ogni modo mantenerlo costa, e tanto anche. Ecco quindi che, con una certa cadenza, il ministero della cultura stanzia delle somme di denaro importanti per far fronte alle varie necessità legate alla conservazione del patrimonio, nella più ampia accezione del termine. L’ultimo intervento è di appena qualche giorno fa e prevede lo stanziamento di circa 240 milioni di euro utili per far fronte a oltre 70 operazioni di diversa natura.

Dalle cifre indicate nella lunga lista degli interventi pubblicata dal ministero risulta che la voce più importante è senz’altro quella della Campania che ottiene quasi 44 milioni di euro per nove interventi; tra questi spiccano sicuramente l’acquisizione e il recupero del Monte di Pietà di Napoli e dei beni mobili tutelati presenti all’interno, per un totale di quasi 18 milioni e l’intervento per la riqualificazione e realizzazione del Nuovo Polo della Cultura previsto a Caivano. Nella “classifica” per regione degli stanziamenti per la cultura la seconda risulta la Toscana con 43,3 milioni di euro per una dozzina di interventi. Qui la parte del leone la fanno le Gallerie degli Uffizi che ottengono oltre 11 milioni di euro per cinque diversi interventi tra Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli. Al terzo posto c’è il Lazio, con poco più di 37 milioni di euro per otto diversi interventi. Qui la parte più consistente (8,4 milioni di euro) va appannaggio della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma per adeguamento strutturale e impiantistico e allestimento dell’ala Cosenza, tuttavia altri 8 milioni di euro saranno destinati alla rifunzionalizzazione e restauro architettonico interno ed esterno della sede romana (via S. Michele) dell’Iccrom, organizzazione intergovernativa che da quasi 70 anni opera al servizio dei suoi Stati membri per promuovere la conservazione di tutte le forme di patrimonio culturale.

Altri 25 milioni di euro sono previsti per sei interventi in Emilia Romagna, tra i quali l’acquisto del complesso immobiliare costituito dagli edifici dell’ex filiale della Banca d’Italia a Ferrara (poco più di 5 milioni di euro), per il restauro e consolidamento del Castello Estense (3 milioni), per la Villa Aldini di Bologna dove sarà allestito lo spazio espositivo per il nuovo museo sulla comunicazione nel segno di Guglielmo Marconi (4 milioni), il restauro della Reggia di Colorno, in provincia di Parma (5 milioni).

A doppia cifra anche gli stanziamenti in Piemonte e in Puglia. In particolare alla Reale Cavallerizza di Torino andranno quasi sei milioni di euro, così come per il restauro del Santuario di Oropa di Biella sono previsti sette milioni. In Puglia invece metà dei dieci milioni previsti saranno destinati al restauro e alla valorizzazione del Convento degli Olivetani di Lecce; il restante sarà diviso tra Otranto (riqualificazione del sistema degli spazi pubblici del centro storico con restauro del Palazzo Melorio Torre Duchesca e camminamento di Ronda) e Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi (per il progetto di adeguamento funzionale del Castello Ducale).

Infine alcune curiosità: a Genova saranno disponibili tre milioni per il completamento della Casa dei Cantautori, la stessa cifra andrà alla Sinagoga di Milano, un milione di euro è spendibile per le architetture di pietra nel cuore della civiltà nuragica tra le province di Oristano e Sud Sardegna e – Nuraghe S’Urachi di San Vero Milis, Nuraghe Losa di Abbasanta, Nuraghe Barru di Guamaggiore e Nuraghe Cuccurada di Mogoro – mentre quasi 800mila euro saranno spesi a Casale Monferrato per il restauro dell’aereo Ansaldo A1 “Balilla” appartenuto al pilota di Gabriele D’Annunzio, Natale Palli.

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Nella foto in alto | Da sinistra la struttura del Monte di Pietà a Napoli (credits IlSistemone/Wikipedia), il Castello Estense di Ferrara il Nuraghe Losa di Abbasanta (immagini dal sito istituzionale beniculturali.it)

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