Di fronte all’avanzare russo in Ucraina, la deputata della Fdp tedesca Agnes-Strack Zimmermann, a capo della commissione parlamentare Difesa e candidata di punta per i liberali alle elezioni europee, ha proposto l’attivazione di centinaia di migliaia di riservisti. “Putin sta preparando il suo popolo alla guerra contro l’Occidente. Dobbiamo diventare capaci di difenderci il più rapidamente possibile, mobilitare, registrare e attivare 900mila riservisti in Germania”, ha dichiarato ai quotidiani del gruppo Funke. “L’attacco russo contro di noi è già iniziato”, ha sottolineato riferendosi a cyber-war, spionaggio e flussi di migranti: “Dobbiamo aver chiaro che la guerra in Ucraina ci tocca direttamente”. Se Putin avrà successo, l’analisi di Strack-Zimmermann, “le sue incursioni continueranno” estendendosi a Georgia, Moldavia e Paesi baltici.

L’esercito tedesco da anni non registra i soldati che hanno lasciato il servizio attivo. Se solo la metà con il proprio bagaglio di esperienza venisse reclutata, per la deputata liberale la Germania ne guadagnerebbe incredibilmente. Ha perciò invitato apertamente le aziende a concedere ai riservisti tra i propri dipendenti il tempo necessario per riprendere servizio. Anche questo per lei dovrebbe far parte del cambiamento dei tempi preannunciato dal cancelliere Olaf Scholz che due anni destinò un finanziamento straordinario di 100 miliardi alle Forze Armate.

D’altro canto già qualche settimana fa – riporta la ARD – il presidente dell’associazione dei riservisti, Patrick Sensburg, aveva suggerito di registrare sistematicamente lo stato di salute e disponibilità di tutti gli ex soldati e consentire loro di riprendere esercitazioni progressive al fine di pianificarne la distribuzione in compiti di difesa territoriale. Vi rientrerebbero tutti gli ex soldati, sia che abbiano assolto solo il vecchio servizio di leva che di lunga ferma. Esclusi invece gli ex militari della Volksarmee della vecchia DDR.

Il piano di mobilitare i riservisti va poi in parallelo con le ripetute voci favorevoli a un limitato ritorno alla leva, sollevate tra gli altri all’ultimo congresso della Cdu, ma al quale pure il ministro della Difesa Boris Pistorius (Spd) starebbe lavorando. Un progetto che nasce dalla constatazione che l’esercito tedesco sarebbe numericamente insufficiente a garantire anche i contingenti di uomini e mezzi di intervento rapido previsti dalla Nato.

La proposta di Agnes Strack-Zimermann va dietro ai rilanci fatti anche da Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e la stessa Germania contro l’invasione russa. L’Ucraina, hanno fatto sapere, per difendersi potrà impiegare in territorio russo anche le armi fornite dalla Repubblica federale. Scholz, dopo aver già rotto un argine fornendo armi ad una nazione in guerra, ne ha valicato quindi un altro.

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