È morto a Roma, Luigi Saraceni, magistrato tra i fondatori di Magistratura Democratica, deputato e avvocato. Ne dà notizia Cecilia D’Elia Riviello che lo ricorda come “magistrato democratico, deputato a cui si deve tra le altre cose l’approvazione della legge cosiddetta Simeone-Saraceni che ha consentito un più facile accesso alle misure alternative alla detenzione”. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Roma, Saraceni è stato presidente della V sezione del Tribunale di Roma. Nel 1994 fu eletto deputato alla Camera per i Democratici di Sinistra, e riconfermato nel 1996, fino al 2001.
Conclusa l’esperienza parlamentare con i DS e i Verdi, intraprese la professione d’avvocato, difendendo la figlia Federica Saraceni, arrestata nel 2003 nell’inchiesta sulle nuove BR e condannata nel processo per l’omicidio di Massimo D’Antona. È stato avvocato del leader del Pkk curdo Ocalan e uno dei legali di De Benedetti nel caso del Banco Ambrosiano.
“Un grande dolore la morte di Luigi Saraceni, un caro amico, a cui ho voluto bene. Magistrato democratico, deputato, a lui si deve, tra le altre cose, l’approvazione della legge cosiddetta Simeone Saraceni che ha consentito un più facile accesso alle misure alternative alla detenzione – si legge nel post di D’Elia Riviello. Ideatore del ricorso alla Corte costituzionale contro la legge Fini Giovanardi sulle droghe. Caro Luigi ci mancherai tantissimo, che la terra ti sia lieve”.