Celebrare la Repubblica, nel giorno del 2 giugno in cui ricorre l’anniversario del referendum costituzionale del 1948, “richiama i valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione. Indipendenza e libertà sono conquiste che vanno difese ogni giorno, in comunione di intenti e con la capacità di cooperare per il bene comune”. E’ il centro del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Le celebrazioni del 78esimo anniversario della nascita della Repubblica si sono aperte, come da tradizionale protocollo, con l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto, dove il capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro.

Il presidente era accompagnato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dai presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, dal ministro della Difesa Guido Crosetto, dal vicepresidente vicario della Corte costituzionale Giovanni Amoroso. A sorvolare piazza Venezia le Frecce Tricolori. Successivamente il presidente della Repubblica, a bordo della storica auto Flaminia, si è spostato ai Fori Imperiali per la consueta parata che coinvolge tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile – tra cui 300 sindaci – che saranno poi seguiti da corpi armati e non armati, bandiere e stendardi, bande e fanfare militari. “I Padri della Patria – sottolinea nel suo messaggio Mattarella – erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà“. “Il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate – alla causa della pace e della stabilità internazionali – conclude il presidente della Repubblica – è più che mai prezioso nell’odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente“.

Una festa, quella del 2 giugno, “molto importante – sottolinea la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai Fori imperiali – in una situazione in cui tante certezze sono in discussione, come la pace, e c’è bisogno della Repubblica, dello Stato, della Nazione, per affrontarle con responsabilità”. Meloni ha ricordato che l’appuntamento delle prossime Europee “ci ricorda anche la prima idea di Europa, che era una idea di Europa che immaginava che la sua forza, la forza della sua unione, fosse anche la forza e la specificità degli stati nazionali. Forse dovremmo tornare a quell’embrione di idea europea e di sogno europeo”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto sottolinea il ruolo delle forze armate “fondamentali per contribuire alla pace laddove ci sono conflitti, guerre, tensioni”. “Non possiamo ignorare cosa succede in Ucraina, le tensioni in Medio Oriente e nel Mar Rosso, l’instabilità nei Balcani e la situazione in Africa – continua Crosetto – poiché queste aree di crisi, solo apparentemente molto lontane dai confini nazionali, influenzano la nostra vita quotidiana, la nostra sicurezza. Una sicurezza nazionale che non può prescindere da quella internazionale”. Crosetto sottolinea peraltro che “la comunità internazionale deve fare di più e meglio: tutti insieme dobbiamo collaborare per portare la pace, favorire il benessere, promuovere la stabilità dove queste condizioni non sono presenti. Ecco perché anche in Europa è tempo di un deciso cambio di passo nelle politiche di difesa e sicurezza, nell’ottica di un’integrazione migliore tra le dorze armate, oggi sempre più necessaria per affrontare le sfide geopolitiche attuali e future”.

Notizia in aggiornamento

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